“Non siano gli animali a pagare l’inadempienza della Regione Lazio. Prima di dare seguito agli abbattimenti ci sono da valutare diversi elementi e nel caso eseguire test della PSA. Intanto chiediamo sia sospeso il provvedimento emanato dalla Asl Rm 1 nei confronti dell’associazione “La Sfattoria” che impone la soppressione di oltre cento capi tra maiali e cinghiali presenti nella struttura. L’improvvisa fretta da parte dell’Ente Regionale, con la motivazione che la porcilaia si trova in zona rossa, è piuttosto sospetta e sono più di uno gli interrogativi di questa vicenda, che evidentemente Asl Rm 1 Assessorato alla Sanità non hanno tenuto sotto controllo, sui quali ora devono fare chiarezza, Nella struttura da tempo ci sono cinghiali che secondo la legge, essendo fauna selvatica, non possono essere tenuti da un privato, possibile che nessuna istituzione preposta ne fosse a conoscenza ? Perché gli animali si trovano ancora in quel luogo se, più di un anno fa, la fattoria è stata sequestrata per presunte non adeguate condizioni di trattamento dei suini? Come mai gli animali non sono stati trasferiti? Inoltre appare piuttosto anomalo che, come è stato riportato dalla stampa, dei suini siano stati microchippati, anche questo avrebbe dovuto destare l’attenzione. Per questi motivi e in attesa dell’esito del ricorso al TAR presentato dall’Associazione, sarebbe opportuno che Assessorato competente e ASL Rm 1 sospendessero il provvedimento, a tutela del benessere animale e nell’interesse della Pubblica Amministrazione.” Così in un comunicato Giancarlo Righini vicepresidente della Commissione Regionale Agricoltura e Ambiente e consigliere regionale del Lazio di FdI e Cristina Valeri responsabile Dipartimento Benessere Animali di FdI.