Anniversario scomparsa amb. Fulci. Terzi (FdI): Grande diplomatico, suoi insegnamenti di grande attualità

“È trascorso un anno da quando l’ambasciatore Paolo Fulci ci ha lasciato, e il suo ricordo si è fatto ancor più forte con segnali di una presenza manifesta attraverso i suoi insegnamenti. Una presenza costante, di sostegno e guida”. Così il senatore di Fratelli d’Italia Giulio Terzi, nel suo intervento al convegno alla Farnesina in ricordo dell’ambasciatore Francesco Paolo Fulci, scomparso un anno fa. Terzi ha anche evidenziato il senso di comunità di valori e di appartenenza che l’ambasciatore Fulci sapeva infondere e che continua a trasmettere assieme alla forza della sua visione, attualissima, per la politica estera e per l’interesse nazionale italiano.

“Uomo saggio e preparatissimo, Fulci – ha proseguito Terzi – era mosso da forza morale intesa, nella vita pubblica come in quella privata, come capacità e immediatezza nel decidere, risolutezza nell’andare sempre avanti quali che siano gli ostacoli da superare. La sua opera di grande diplomatico, come purtroppo confermato dalle vicende che stiamo vivendo con la coesione di tutto l’Occidente e della Nato nel rispondere all’aggressione criminale della Russia contro l’Ucraina, si ritrova nella coerenza e impegno dell’Italia con l’azione atlantica. Caratteristiche che l’Italia era stata capace di dimostrare in Consiglio di Sicurezza a New York, sotto la guida di Fulci”.

Il senatore di Fratelli d’Italia ha rilevato inoltre l’europeismo, altro connotato fondamentale della visione del diplomatico scomparso un anno fa, come testimoniato dalle parole che pronunciò nel giugno 1996: “Uno dei principali scopi che ci siamo proposti è stato, in primo luogo e soprattutto, quello di rafforzare la coesione tra i Partners europei, e di ottenere una più grande visibilità per l’Unione Europea nell’intero sistema delle Nazioni Unite”.

Terzi ha quindi aggiunto: “Paolo Fulci si è adoperato senza risparmio di energie, di risorse intellettuali e umane per dare a tutti noi il senso profondo di una comunità di valori, di impegno, di consapevolezza nel servire l’Italia nel mondo, e più precisamente in tutti gli ambiti che chiamiamo ‘la comunità internazionale’”.

“Un senso di comunità – le parole del senatore – che non riguarda soltanto gli appartenenti all’amministrazione, ma che impegna ugualmente le loro famiglie, la partecipazione concreta, in ogni istante, delle loro capacità, intelligenze, emozioni, alla crescita e al successo di questa Istituzione che Paolo non mancava mai di ricordare come ‘la nostra casa’. Un impegno che non poteva e non doveva mischiarsi a stratagemmi, doppiezze o scorrettezze: rispetto, fede alla parola data, chiarezza di opinioni espresse, coerenza soprattutto, sono state le regole mai disattese di un’intera vita, per Paolo, al servizio dello Stato, attraverso l’appartenenza sentita, e la fiducia nei valori della Diplomazia italiana.

Secondo Terzi, “per questi motivi, se in questa sede oggi dovessi proporre un’unica definizione, che mi sembra dovrebbe prevalere sulle moltissime altre che la memoria dell’ambasciatore Fulci certamente richiede, questo concetto mi sembra dover essere quello della sua straordinaria attualità: quella dell’attualità della ‘Sua Diplomazia’, del suo stesso modo di essere, dell’attualità dei suoi valori nel perseguire l’interesse nazionale”.

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