«Per una quindicenne sparire senza lasciare alcuna traccia, in pieno giorno, uscendo di casa o da una scuola di musica sacra nel centro città è una prospettiva spaventosa che non smette di alimentare in chiunque una profonda inquietudine e gravissimi interrogativi. Mirella Gregori è scomparsa 42 anni fa e le indagini, all’epoca, vennero compromesse da troppe lacune e omissioni».
«La Commissione parlamentare d‘inchiesta è impegnata a fare luce su questa vicenda che, a partire dal 4 agosto 1983, venne fagocitata dal caso Orlandi e questo ha, di fatto, distolto l’attenzione degli inquirenti da quegli ambienti e da quelle relazioni personali che costituivano la cerchia più stretta delle amicizie della ragazza».
È quanto afferma il senatore Andrea De Priamo, presidente della Commissione parlamentare d’inchiesta sulla scomparsa di Emanuela Orlandi e Mirella Gregori.
«Nel corso di questo primo anno di attività, la Commissione ha potuto mettere in evidenza tutta una serie di gravi contraddizioni nelle varie dichiarazioni rese da quella che veniva considerata l’amica del cuore di Mirella e ciò ha destato ulteriori perplessità. D’altra parte, le tracce della ragazza sembrano svanire proprio all’interno del bar dei genitori di questa amica e per questo, come ha dichiarato l’avvocato legale della famiglia Nicodemo Gentile, è legittimo pensare a un mistero a km zero».
«Resta il fatto che dal 7 maggio, giorno della presentazione della denuncia di scomparsa di Mirella Gregori, si dovrà attendere il 19 maggio 1983 per vedere assegnato il relativo procedimento penale al sostituto procuratore Giuseppa Geremia, la quale – fino al 4 agosto 1983 – poté svolgere soltanto quattro atti istruttori».
«Lo stesso 4 agosto 1983 – conclude De Priamo – il pubblico ministero Geremia trasmetteva gli atti al collega Domenico Sica, titolare delle indagini sul caso Orlandi. L’istruttoria proseguiva con rito sommario fino all’11 marzo 1985, quando la Procura Generale presso la Corte d’Appello di Roma avocava le indagini per la prosecuzione con rito formale. Il 27 marzo 1985 veniva delegato il giudice istruttore Ilario Martella per la prosecuzione con rito formale. Anche in anni più recenti, dal 2008 al 2015, le indagini sulla scomparsa di Mirella vennero associate a quelle sulla vicenda Orlandi, privando il caso di un approfondimento specifico. Da parte della Commissione prosegue il massimo impegno su questo triste caso. Se è vero che chi gestiva il sequestro Orlandi intese strumentalizzare la scomparsa di Mirella per fare pressioni sulla Presidenza della Repubblica italiana, è anche vero che la studentessa romana fece perdere le proprie tracce appena uscita di casa, dopo essere entrata nel bar della sua amica del cuore».