“L’Aquila bella mé” (“L’Aquila bella mia”) i pastori aquilani pronunciavano questa frase al ritorno della transumanza dopo esserne stati lontani, con gli occhi accecati dalla bellezza della città che era sbiadita nei ricordi dei lunghi mesi girovaghi. Così oggi tutta l’Italia dopo la proclamazione de L’Aquila come capitale italiana della cultura 2026 si appresta risvegliare i ricordi pieni di meraviglia sulle bellezze di una città che è rinata dalle sue ceneri e che offre ancora una volta memore delle sue cento rinascite un nuovo incanto intriso nella cultura e nel paesaggio mozzafiato di una natura incontaminata”. Così in una nota l’eurodeputata di Fratelli d’Italia-ECR Elisabetta De Blasis.
“Credo che questo riconoscimento premi soprattutto la resilienza e la resistenza dei cittadini che sono rimasti con tenacia a ricostruire anche il tessuto culturale della nostra città e che caparbiamente ne hanno preservato la sua unicità. Ringrazio dal profondo del cuore il sindaco Biondi che con costanza e persistenza, da vero abruzzese, ha creduto in questa candidatura fino a portare il risultato odierno”.