“Chi oggi accusa il governo Meloni di disinteresse verso le aree interne dimostra di avere la memoria corta e la coscienza sporca. È stato proprio il Partito Democratico a lasciare nel cassetto, tra il 2014 e il 2020, miliardi di euro non spesi della programmazione europea; come non dimenticare poi che “l’Avvocato del Popolo” non aveva messo un euro per questi territori nella prima fallimentare versione del PNRR. Noi stiamo cambiando metodo, strumenti e soprattutto visione. Lo abbia sempre detto con chiarezza e con altrettanta linearità lo ha ribadito oggi il ministro Foti su “Il Mattino”: le aree interne non sono periferie d’Italia, ma una priorità strategica nazionale.” Lo dichiara Paolo Trancassini, deputato di Fratelli d’Italia e Questore della Camera. “Il governo ha avviato un piano strutturale per le aree marginali, votato all’unanimità da Conferenza delle Regioni, ANCI, UPI e Uncem, che prevede una governance responsabile e multilivello: ogni area interna avrà un ente capofila, mentre le Regioni coordineranno gli interventi. Finalmente si supera il vecchio centralismo inefficiente delle sinistre, che aveva prodotto solo bandi inutili e duplicazioni.” aggiunge Trancassini. “Inoltre, i fondi ci sono e sono certi. A oggi restano ancora disponibili risorse della programmazione 2014–2020, mai concluse dai governi precedenti, così come sono attivi i fondi 2021–2027. Quelli che straparlano di “cittadini di serie A e B” prestassero attenzione al cambio di passo che c’è stato nella messa a terra dei fondi PNRR con il Governo Meloni, al nuovo approccio basato su responsabilità locale e su una strategia di lungo periodo che inverta il declino demografico delle aree interne, anche grazie a digitalizzazione, sanità di prossimità e accesso ai servizi: come non sottolineare gli oltre 100 milioni per le farmacie rurali, il miliardo di euro focalizzato sulla promozione e la ripartenza dei borghi, i grandi investimenti statali con cui sosteniamo il progetto “Polis” di Poste Italiane – 800 milioni di euro – per garantire servizi essenziali e ridurre gli svantaggi nei piccoli centri. Questo è il tempo della coesione e della responsabilità: la sinistra ha fallito nel ridare dignità all’Italia profonda. Oggi, con Meloni e Foti, stiamo finalmente rimettendo al centro le persone e i territori, non la propaganda o i tweet da ZTL”, conclude Trancassini.