Un sospetto è stato arrestato in Messico vicino al confine con l’Arizona in relazione agli omicidi di 9 cittadini statunitensi, tre donne e sei bambini, avvenuti durante un’imboscata . In una dichiarazione sulla pagina Facebook , l’Agenzia per le indagini penali nello stato di Sonora ha affermato che l’indagato – il cui nome, età e sesso non sono stati ancora resi noti – è stato individuato e fermato nella città di Agua Prieta, proprio oltre il confine vicino Douglas, in Arizona.
Secondo la dichiarazione, il sospettato aveva con sé due ostaggi legati e imbavagliati all’interno di un veicolo. Non solo. Gli investigatori avrebbero anche rinvenuto quattro fucili d’assalto e un SUV a prova di proiettile. Ecco di seguito una parte della dichiarazione rilasciata sul fatto dalle autorità. Da notare che la dichiarazione è stata rilasciata completamente in spagnolo: “Una persona è stata arrestata e trovata in possesso di due pistole a canna lunga calibro .223, una pistola sempre a canna lunga calibro .308, alcuni caricatori per .223 e un caricatore completo 308, oltre a un fucile a canna lunga da calibro 50. Stiamo studiando la possibilità che la persona arrestata abbia partecipato agli eventi terribili che hanno causato 9 morti”. Da aggiungere che non sono state rilasciate informazioni sugli ostaggi trovati all’interno del veicolo su cui era l’arrestato.
Come si ricorderà, tutto comincia tre giorni fa, quando alcuni appartenenti a una comunità mormone nel nord del Messico, a circa 100 miglia a sud del confine con l’Arizona, lasciarono le loro case viaggiando su tre SUV separati. Le auto avevano destinazioni diverse. Alcuni degli occupanti stavano tornando negli Stati Uniti, mentre altri stavano andando in una città vicina per partecipare a un matrimonio.
Mentre il convoglio dei tre SUV era ancora insieme e stava procedendo su una strada remota, tra gli stati di Chihuahua e Sonora, cadeva in una vera e propria imboscata ad opera di sconosciuti armati fino ai denti che hanno sparato così tanti proiettili da far esplodere almeno uno dei fuoristrada. Dal tipo di azione contro i tre SUV, quasi militare, la polizia è orientata verso i cartelli della droga attivissimi nella zona e con cui la comunità mormone aveva avuto in passato scontri durissimi. I mormoni, infatti, sembra non si fossero fatti intimidire dai cartelli della droga e avessero cercato di contrastarli almeno nella zona dove sorge la comunità.
Nell’agguato, tra le nove vittime, anche due gemelli di 8 mesi, morti nell’auto data alle fiamme ancora legati ai loro seggiolini. Con loro sono morti anche la mamma, il fratello di 11 anni e la sorella di 9. Mentre in un’altra auto hanno trovato la morte un bimbo di 6 anni, la sorellina di 4 e ad altre due donne. Uno dei bambini, secondo il racconto dei sopravvissuti, sarebbe stato falciato senza pietà mentre tentava di scappare.
Secondo Kendra Lee Miller, di NBC News, otto bambini, sempre appartenenti alla comitiva di mormoni, sono sopravvissuti. Alcuni dei superstiti, purtroppo, sono gravemente feriti, tra cui un bambino di 9 mesi che è stato colpito al petto e uno di 4 anni alla schiena.
Ecco l’elenco completo delle vittime: Christina Marie Langford Johnson, 29 anni; Dawna Langford, 43; Trevor Langford, 11; e Rogan Langford, 2 anni. Sono stati uccisi anche Rhonita Miller, 30 anni; Howard Miller, 12; Krystal Miller, 10; e i gemelli di 8 mesi, Tito e Tiana Miller.
I parenti delle famiglie coinvolte nell’agguato, parlando a più testate giornalistiche, hanno detto di ritenere che l’attacco sia stato un caso di “obiettivo sbagliato” da parte dei killer del cartello della droga, ma le autorità non hanno ufficialmente dato nessuno motivazione dell’accaduto, riservandola probabilmente a fine indagine. Anche l’FBI si è unita ai funzionari messicani per indagare sulle brutali uccisioni.
“Tutti sono così sconvolti”, ha detto un parente delle vittime, Willie Jessop, alla NBC News . “È semplicemente incredibile e non c’è proprio modo di comprendere tanto orrore.” Intanto sia i funzionari del governo messicano che quelli statunitensi hanno assicurato all’opinione pubblica che presto i responsabili del massacro verranno assicurati alla giustizia da cui riceveranno una severissima ma giusta punizione.
Il presidente Donald Trump ha definito gli aggressori “mostri” in un tweet di martedì e ha aggiunto che “gli Stati Uniti sono pronti, disposti e in grado di essere coinvolti e svolgere l’indagine in modo rapido ed efficace. […] Ormai i cartelli sono diventati così grandi e potenti che a volte hai bisogno di un esercito per sconfiggere un esercito! ” Il presidente messicano Andrés Manuel López Obrador ha dichiarato anche lui in un tweet : “Attraverso la comunicazione con Trump, invio le mie più sentite condoglianze alla famiglia e agli amici di coloro che sono stati uccisi ai confini di Chihuahua e Sonora”.
A partire da martedì sera, un GoFundMe (un fondo pubblico di solidarietà) creato per le famiglie delle vittime aveva raccolto quasi $ 57.000.