Arriva Il Guastatore, nuova rivista dell’area sovranista.

Una nuova rivista per riempire di contenuti il polo sovranista. E’ questa l’idea base de “Il Guastatore”, nato dall’ispirazione di Gherardo Marenghi, docente di Diritto amministrativo presso l’Università degli studi di Salerno, e affidato alla gestione di Luca Lezzi, già impegnato da anni nell’ambito culturale salernitano, e Clemente Ultimo, nel ruolo di Direttore Responsabile della testata. Con cadenza bimestrale e attraverso il ritorno alla formula cartacea Il Guastatore parte con un giusto mix di storiche firme del giornalismo italiano, da Gennaro Malgieri ad Augusto Grandi passando per Mario Bozzi Sentieri, Miro Renzaglia e Giorgio Ballario, e giovani trentenni con già un bagaglio di importanti pubblicazioni alle spalle, tra i quali Mario De Fazio, Francesco Carlesi e Guido Santulli. Ridare spazio e voce, anche e soprattutto attraverso il dibattito, ad un’area politica che troppo spesso e sempre più difficilmente riesce a fare sintesi delle molteplici identità che vivono al suo interno. Recuperare il lascito del genio del primo Novecento italiano quando, con le prime riviste, nacquero e si formarono gli intellettuali delle principali Avanguardie che seppero condizionare la politica e la storia del Belpaese da “La Voce” a “Leonardo” passando per “Lacerba”, “900”, “L’Italiano” e “Il Selvaggio”. Il nome richiama volutamente il gruppo scelto, citato per la prima volta nella letteratura militare nel 55 dopo Cristo in occasione di una campagna delle legioni romane sul Reno. I guastatores mostrarono fin dal primo momento la loro duplice abilità: distruttori di opere ed apprestamenti nemici e costruttori di infrastrutture strategiche e ricoveri per i legionari. Ed è questo doppio ruolo che, metaforicamente, è intenzionata a riproporre la rivista caratterizzandosi per lo spirito e l’agire della testata, pronta a demolire i mostri sacri edificati sull’ipocrisia del politicamente corretto e della narrazione omologata, non in un anelito nichilista, quanto, piuttosto, come presupposto per costruire una discussione libera ed aperta sui temi fondamentali del tempo attuale. Nella convinzione che solo il confronto fondato su solide basi culturali e senza falsi tabù possa favorire la crescita dell’individuo e della comunità in cui vive ed opera. Per quella che si profila all’orizzonte come una Kulturkampf – una battaglia culturale – tra opposte visioni del mondo, uno scontro da cui ogni buon “guastatore” non può chiamarsi fuori. Distribuita in abbonamento, la rivista sarà presente anche in varie librerie lungo l’intero stivale.

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