Fratelli d’Italia sta portando in tutta Italia la campagna nazionale “Io ti ascolto” finalizzata a contrastare la diffusione del fenomeno delle baby gang e promossa dal Dipartimento legalità e sicurezza di Fratelli d’Italia con il supporto del Dipartimento famiglia e valori non negoziabili.
La tappa toscana si terrà il prossimo venerdì, 30 maggio, alle ore 17 presso la Sala Gonfalone del Consiglio regionale toscano. Parteciperanno all’iniziativa il Senatore Alberto Balboni, responsabile nazionale del Dipartimento legalità e sicurezza, la Senatrice Susanna Donatella Campione, l’Eurodeputato Francesco Torselli, l’onorevole Maddalena Morgante, responsabile nazionale del Dipartimento famiglia e valori non negoziabili, il consigliere regionale Sandra Bianchini, l’avvocato Sandro Guerra e il vicario del dirigente dell’ufficio scolastico regionale per Lucca e Massa Carrara, dott. Duccio Di Leo. I saluti iniziali saranno affidati all’onorevole Chiara La Porta, al vicecoordinatore regionale e deputato FdI Francesco Michelotti, al capogruppo FdI in Consiglio regionale Vittorio Fantozzi e al responsabile toscano di Fratelli d’Italia del Dipartimento famiglia e valori non negoziabili Luigi Forte.
“Un fenomeno, quello delle baby gang, in preoccupante crescita. – scrive Andrea Castellano, Vice Responsabile nazionale Dipartimento legalità e sicurezza di Fratelli d’Italia – Sempre più giovani scelgono il gruppo cui delegare un’identità smarrita e in cui riconoscersi per sopperire a quel senso di vuoto e solitudine che troppo spesso accompagna la crescita degli adolescenti. Uno smarrimento che si registra proprio in quella fase adolescenziale e pre-adolescenziale tanto sensibile e permeabile ai valori trasmessi e su cui si edificherà la personalità del futuro adulto. Le cause di tale deriva sono molteplici, ma di certo alla base c’è un profondo senso di sfiducia, di abbandono, di disorientamento. Da qui l’esigenza di pianificare una campagna di sensibilizzazione che sappia raccogliere i contributi di politici, avvocati, criminologi, psicologi e insegnanti al fine di avere una visione completa del fenomeno che permetta di individuare soluzioni quanto più possibile appropriate e durature”.