Askatasuna, battaglia legale tra Regione e Comune. FdI denuncia: legge regionale calpestata

Doppio ricorso al Tar contro la delibera del Comune sulla concessione dell’immobile al centro sociale. Il sindaco Lo Russo: “Nostra procedura corretta”

Si va per vie legali tra il Comune di Torino e la Regione Piemonte sul futuro del centro sociale Askatasuna. La Regione e il gruppo consiliare di Fratelli d’Italia in Circoscrizione 7 hanno presentato un doppio ricorso al Tar contro la delibera del Comune sul patto per i beni comuni relativo all’immobile in zona Vanchiglia. “L’avvocatura della Regione Piemonte ha provveduto a notificare al Comune di Torino il ricorso per l’impugnativa della delibera di concessione dell’immobile di corso Regina Margherita per la palese violazione della nostra legge regionale sui beni comuni”, afferma l’assessore alle Politiche sociali Maurizio Marrone. Legge regionale che vieta di utilizzare il regolamento dei beni comuni per gli edifici occupati negli ultimi cinque anni. “Ho sperato fino all’ultimo che l’amministrazione comunale tornasse sui suoi passi, evitando un contenzioso tra istituzioni, ma non potevamo tollerare che una legge a tutela del volontariato civico sano, venisse strumentalizzata e calpestata per consentire che un immobile pubblico di pregio resti ostaggio di antagonisti che erano, sono e restano violenti”, spiega l’assessore regionale Marrone. 

Il secondo ricorso al Tar, presentato dai consiglieri di FdI in Circoscrizione 7 insieme al segretario regionale Fabrizio Comba e al deputato Augusta Montaruli, chiede in via cautelare la sospensione della delibera impugnata, appellandosi al possibile danno erariale per il territorio. “Quel palazzo nel cuore di Vanchiglia sarebbe sicuramente più utile alla comunità se assegnato ad associazioni e comitati del quartiere che operano nella legalità”, dichiarano i consiglieri di Fratelli d’Italia.

Il sindaco di Torino, Stefano Lo Russo del Partito Democratico, ha difeso il percorso di sanatoria intrapreso nei confronti del centro sociale più pericoloso d’Italia che i pm, nel processo contro Askatasuna, hanno definito “professionisti della violenza” riferendosi agli attivisti. “Prendiamo atto del doppio ricorso. Ovviamente la città si costituirà in giudizio convinta che la procedura dal punto di vista amministrativo è stata pienamente corretta”. A decidere del futuro del centro sociale sarà quindi il Tribunale amministrativo regionale, vedremo chi avrà ragione nella battaglia legale tra istituzioni.

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Alessandro Guidolin
Alessandro Guidolin
Classe 1997, piemontese trapiantato a Roma. Laureato in giurisprudenza, appassionato di politica e comunicazione. “Crederci sempre arrendersi mai”

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