Lo ha dichiarato il vicepresidente della Regione Piemonte, in merito ai 6 milioni e 800 mila euro chiesti dall’Avvocatura dello Stato agli esponenti del centro sociale Askatasuna imputati nel maxiprocesso celebrato dal tribunale di Torino
“Chi rompe, paga. La richiesta di risarcimento di 6,8 milioni di euro rappresenta un segnale importante e necessario da parte dello Stato per ribadire che non c’è spazio per chi mina la sicurezza e il rispetto delle regole nella nostra Nazione. La violenza e l’illegalità non possono essere tollerate, soprattutto quando colpiscono opere strategiche per lo sviluppo del nostro territorio e per l’interesse collettivo, a maggior ragione quando si attaccano con violenza gli uomini e le donne in divisa. Il maxi processo agli esponenti del centro sociale Askatasuna è un passaggio cruciale per affermare la centralità della legalità e il diritto a vivere e lavorare in un contesto di ordine e sicurezza. Come Regione Piemonte, continueremo a sostenere le istituzioni e a schierarci dalla parte dei cittadini, dei lavoratori che credono nel valore del progresso e della coesione sociale, e delle nostre forze dell’ordine”.
Lo ha affermato Elena Chiorino, vicepresidente della Regione Piemonte, in merito ai 6 milioni e 800 mila euro chiesti dall’Avvocatura dello Stato agli esponenti del centro sociale Askatasuna imputati nel maxiprocesso celebrato dal tribunale di Torino.