L’odio di Askatasuna e No Tav contro lo Stato non si ferma, stavolta a farne le spese è il procuratore generale di Torino, Lucia Musti, definita “prezzolata” e “serva della mafia del Tav”. Nel “comunicato numero 14” del Nuovo Partito Comunista, firmato dal gruppo clandestino legato ai Carc (Comitati di appoggio alla Resistenza per il Comunismo), viene attaccato non solo il procuratore generale ma l’intera magistratura torinese, accusata di essere legata alla mafia del Tav. “Quale che sia l’esito di quest’ultimo disegno repressivo di politicanti, questurini, mafiosi e magistrati prezzolati è certo che non arresterà la decennale lotta No Tav né lo sviluppo delle altre lotte sociali della città di Torino – si legge nel comunicato – Questo è stato l’auspicio di Lucia Musti, la nuova procuratrice generale che, da vera prezzolata e serva della mafia del Tav, nel suo discorso in occasione dell’inaugurazione dell’anno giudiziario 2025, ha sollecitato la condanna dei militanti di Askatasuna e del Movimento No Tav (nel maxi processo per associazione a delinquere in cui i pm hanno chiesto 88 anni di carcere complessivi contro 28 antagonisti). Alla Musti, ha fatto poi eco il membro laico del Consiglio Superiore della Magistratura, Enrico Aimi, che dopo aver abbaiato al “rischio di un ritorno agli anni di piombo”, si è espresso favorevolmente in merito alla richiesta agli imputati di indennizzi per 6,8 milioni di euro”. Poi il comunicato si fa delirante con nuovi attacchi al pg Musti definita “specialista in anti-mafia di regime: di quelli che lasciano correre i traffici e gli affari più importanti delle organizzazioni criminali mentre fanno carriera perseguitando i traffici di mafiosi a fine carriera o sopraffatti dai propri rivali”. Considerata “il vero volto della parte reazionaria della magistratura torinese, che tenta così di seminare sconforto, rassegnazione e diserzione dalla lotta”. E aggiungono di voler “resistere ad oltranza ma soprattutto metterli sotto accusa, dentro e fuori dai tribunali. Questo è il compito dei comunisti e dei più determinati tra i promotori e partecipanti delle lotte sociali a Torino e in Val Susa. No Tav fino alla vittoria: avanti verso un governo d’emergenza che dia forza di legge alle azioni di resistenza e di organizzazione della classe operaia e delle masse popolari: il Governo di Blocco Popolare! Fermiamo la Terza Guerra Mondiale in corso con la costruzione della rivoluzione socialista! Organizzarsi clandestinamente in Comitati di Partito in ogni azienda, scuola, università, zona di abitazione!”.
Nordio: “Attacco ignobile e spregevole”
L’ennesima follia degli antagonisti viene condannata dal ministro della Giustizia, Carlo Nordio: “Un grande abbraccio e la mia più profonda solidarietà al Procuratore Musti. Ci troviamo di fronte ad un attacco ignobile e spregevole nei confronti di un magistrato di altissima levatura morale e professionale. Un attacco che risulta anche un profondo vulnus alla democrazia e alle istituzioni stesse”. Il deputato di Fratelli d’Italia, Augusta Montaruli, si rivolge al sindaco Lo Russo: “Siamo di fronte alle ennesime violenze orchestrate da queste frange estremiste, che bersagliano e provano ad intimidire chi sta dalla parte della legalità. Chiediamo al sindaco di Torino di prendere una posizione tutt’altro che dialogante con questi violenti facinorosi e che condanni con forza le aggressioni del centro sociale Askatasuna. È evidente chiudere con urgenza questi centri sociali violenti, mossi solo da un estremismo ideologico inaccettabile”. Sindaco Pd che continua a voler intraprendere un percorso di legalizzazione dell’immobile occupato abusivamente dai teppisti del centro sociale nonostante i numerosi scandali e violenze che hanno coinvolto Askatasuna. La sentenza del maxi processo ai militanti, accusati di associazione a delinquere, dovrebbe essere emessa il 31 marzo, vedremo se il sindaco Lo Russo continuerà a coccolare gli estremisti, anche di fronte ad una sentenza di condanna.