Assegno Unico. Maffoni (FdI): bene come strumento a favore delle famiglie e non di contrasto alla povertà

“Offuscati da falsi miti che regnano sui social dovremmo riconoscere che i veri eroi sono gli under 40 che hanno il coraggio di compiere il gesto più rivoluzionario che si possa fare oggi: costruire una famiglia. Motivo per cui chi fa politica ha il dovere di sostenerli, considerato anche che mettere al mondo un figlio oggi richiede molte più risorse di un tempo, è la società moderna ad imporlo. Mentre il nostro Stato è quello che destina meno risorse alla famiglia. Ben venga dunque questa misura come strumento di aiuto per le nuove generazioni, a condizione però che non venga considerato strumento di contrasto alla povertà”.

Lo dichiara durante la discussione in Aula sull’assegno unico il senatore di Fratelli D’Italia Giampietro Maffoni.

“Tuttavia è doveroso sottolineare cosa si potrebbe migliorare. Secondo il decreto sarà l’INPS a gestire l’implementazione dell’assegno unico temporaneo. L’obiettivo è un sistema universalistico di cui beneficeranno tante categorie, ma il rischio è una non equilibrata distribuzione degli effetti di cui si dovrà tener conto in fase di implementazione della riforma. O ancora, è necessario diminuire la differenza di sostegno tra lavoratori subordinati e autonomi, questi ultimi troppo spesso svantaggiati. E infine l’ISEE, come metodo di conteggio per valutare i beneficiari dell’assegno unico, rischia di penalizzare i redditi familiari rispetto a quelli individuali. Si potrebbe guardare al modello francese che ha introdotto il quoziente familiare, che suddivide una parte del reddito tassabile e aliquote di prelievo in rapporto ai carichi familiari producendo, di fatto, l’effetto opposto a quello prodotto dal sistema ISEE” – conclude Maffoni.

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