Diciamocelo subito: alla notizia dei 60mila “assistenti civici” abbiamo tutti sorriso in modo beffardo, immaginando le miriadi di urla nei confronti di una destra definita totalitaria e non rispettosa dei diritti individuali. Che è un po’ quello che gli intellò di sinistra ci hanno sempre rimproverato: che siamo fascisti, con uno scarso senso del rispetto nei confronti delle istituzioni, del vivere civile e dell’altruità.
Urla alle quali, nel tempo, si sono aggiunte quelle dei giustizialisti forcaioli a 5 stelle che, con mirabili piroette da circensi navigati, si sono riscoperti i migliori amici dei tanto insultati “piddini”, anche loro oggi fustigatori di quella destra marcia, che secondo loro saremo noi, per inciso.
E cosa ti combina, questo governo “orgogliosamente antifascista”, rispettoso di minoranze e libertà dell’individuo? Si inventa una misura che farebbe invidia al nazismo ed alle liste di proscrizione di età classica: 60mila assistenti civici, con il compito di “far rispettare il distanziamento sociale nelle piazze, nelle spiagge, nei locali”. Una figura al confine tra il “da bambino volevo fare il poliziotto di quartiere”, il rompipalle di professione ed il John Wayne dei poveri.
Ma chi sono, questi assistenti civici? Sono dei volontari (non retribuiti, gratis) che, su base volontaria, metteranno a disposizione 16 ore settimanali della propria esistenza per “aiutare nell’organizzazione del distanziamento sociale…fuori dalle chiese o fuori dai parchi o nelle pubbliche strade…in caso di assembramenti…non potranno elevare sanzioni…ma segnalare a vigili e forze dell’ordine”.
Tutto abbastanza chiaro. Praticamente dei delatori, raccattati alla bene e meglio tra individui disoccupati e per nulla formati, con il compito di denunciare individui sulla base di una funzione di polizia loro riconosciuta dallo Stato.
Ma ne siamo sicuri? Perchè, a quanto sembra, il Viminale ha appena annunciato che nessun membro del governo ha mai provveduto ad informare il Ministero dell’Interno di questa misura. Il che è abbastanza comico, dal momento che qualsiasi funzione di polizia dipenderebbe dal ministero in questione.
Non solo, perché dal Viminale proseguono le smentite: “La figura non potrà avere alcun riconoscimento come pubblico ufficiale…e non potranno comportare compiti aggiuntivi per le prefetture e per le forze di polizia, già quotidianamente impegnate nei controlli sul territorio”.
Ma almeno tra i componenti del Governo, all’infuori del Ministero dell’Interno, ci sarà – ovviamente – concordanza sui 60mila sceriffi? NO!
Il Movimento 5 Stelle è spaccato: Castaldi e Buffagni accusano il Governo di “una ennesima sparata…non hanno senso e non li vogliamo”. Orfini ci va duro, dichiarando che “non occorrono assistenti civici, ma ministri che facciano i ministri ed amministratori che facciano gli amministratori”. Renzi rilancia “E’ un qualcosa di folle, finalizzata ad avere visibilità”.
E’ tutto giusto, peccato che il Governo, autore di questa ennesima pagliacciata, siano loro. Nel giro di pochi mesi, per l’ennesima volta assistiamo ad un Governo che accusa se stesso per qualcosa che fa senza pensare. Il limite del ridicolo ormai è stato ampiamente superato.
E quel che è ancor più ridicolo è il silenzio colpevole degli intellò di sinistra, quelli che sbraitano da mattina a sera denunciando nella destra una grave minaccia per l’ordinamento democratico del Paese: dove sono? Che fine hanno fatto? Spariti? Forse saranno nei camerini ad incipriarsi il naso e a mettere il cerone in attesa della prossima esibizione del circo Orfei.
Perchè ne sono sicuro: avesse proposto la destra una cosa del genere, autorizzando delatori a piede libero contro la movida e il rispetto delle libertà individuali, avrebbero gridato allo Stato di polizia, alle Gestapo, alle SS o al ritorno dei fasci di combattimento.
Perchè si sa, in Italia il nemico è sempre, solo, unicamente, il fascismo.