Attacco a Capitol Hill: ovvero il processo storico necessitato della teleologia progressista

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Ci troviamo un po’ tutti nella fase insight di chi osserva il fluire delle emozioni e allarga le porte della percezione, avvertendo nell’aria l’affatto vago sentore di come proprio la rappresentazione farsesca che ci è stata offerta in mondovisione, sia la cifra dell’importanza dell’avvenimento posto alla ribalta in modo che proprio chiunque al mondo ne potesse fruire. Ma non ci pronunciamo. Non ancora. Rimaniamo in ascolto, in attesa. Insomma, non facciamo come Mentana. Però, il caprone sciamano della foto che con ogni certezza sarà emblema del nuovo mondo socio-economico-finanziario sostenìbile esg, aca et great reset compliant, sembra proprio la materializzazione dello spirito del mondo che bussa alla porta. Tu apri e ti si presenta dinanzi quest’individuo cosmico storico con le corna, ‘sto spirito incarnato che reifica la necessità storica e rivoluzionaria di realizzare la razionalità intrinseca della storia. Tizio, le cui passioni coincidono imponderabilmente con il progetto della Ragione, che realizza suo malgrado e perfino inconsapevolmente nel processo materiale della trasformazione storica. Sembra quasi di vedere un Napoleone a Jena, lo spirito del mondo seduto a cavallo che lo domina e lo sormonta. È l’anima irascibile e volitiva – l’espressione sciamanica iraconda la rappresenta molto bene – posta tra ragione e desiderio. Non l’Auriga ma il suo cavallo bianco, dove il corno è simbologia succedanea di una cristologia negativa, fallica, ontica, mefistofelica. È pura volontà. Spirito assoluto incarnato in un’immagine. Insomma, sembra proprio si tratti del nuovo ultimo uomo, che è nuovo ma ancora una volta ultimo, a rappresentare quel noiosissimo, stantio, continuo sorpassare il limite, che è l’impotenza di toglierlo e la perenne ricaduta in esso.
Che noia infinita quest’infinito decadentismo.

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Giovanni Moretti
Giovanni Moretti
Giovanni Moretti è nato a Torino nel 1963. Specialista in architetture informatiche e servizi ICT, ha studiato e lavorato per più di trent'anni per grandi multinazionali del settore per trovarsi ora in un percorso a ritroso che era iniziato in giovinezza con l'algebra di George Boole, poi proseguito in direzione di Gottlob Frege raccogliendo, strada facendo, una profonda passione per la filosofia

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