Aumento dei contagi? Non si va a votare: L’ultimo regalo del Governo agli italiani

“Dobbiamo diminuire la curva dei contagi. Se questa risale…la riapertura delle scuole, come le elezioni regionali, sono a rischio”. Esordisce così, questa mattina, Walter Ricciardi, consigliere del ministro della Salute Roberto Speranza, durante la trasmissione Agorà Estate, su Rai 3, ponendo un’enorme spada di Damocle sulla volontà elettorale.

Ed è normale che, a seguito di queste dichiarazioni sia arrivata la violenta reazione delle forze politiche: non solo del Centrodestra, in quanto ha alzato la voce persino Italia Viva. Rinviare ulteriormente le elezioni, infatti, rappresenterebbe un vulnus non da poco per la vita democratica del Paese.

E’ di facile lettura comprendere come il Governo ha tutto l’interesse a destabilizzare con largo anticipo la questione elettorale: in tal senso vanno prima la discesa in campo di Conte che, nei giorni scorsi, ha chiesto a PD e M5S di “considerare l’ipotesi di correre insieme nelle Regioni…” ed ora la furbata di rimandare a data da definire le elezioni in caso di innalzamento della curva dei contagi.

Tutto, pur di mantenere la poltrona: perché è logico che nessuno sarebbe così sciocco da volersi recare alle urne in un clima come quello vissuto a inizio anno in varie zone della Lombardia, ma è anche logico che nessuno, allo stato attuale, vede la necessità di rinviare le competizioni elettorali. A meno di sperimentare un nuovo picco di contagi, eventualità assolutamente remota a detta anche dei famigerati esperti, che senso ha minacciare un rinvio delle elezioni?

Perché se è vero che il Centrodestra tutto ha affermato che sarebbe assurdo, nella condizione odierna, anche solo paventare un rinvio delle competizioni, anche Davide Faraone (IV, membro per assurdo dell’attuale Governo) ha affermato che “Oggi un consulente del Governo ha annunciato di voler rinviare le elezioni. Ogni giorno si alza uno e spara. Decide il Parlamento, basta improvvisazioni”. Una confusione interna che porterebbe a ridere, se non ci fosse da piangere.

Tra tutte, però, la voce più significativa è stata quella di Giorgia Meloni che, dopo aver ricordato come Conte sia già intervenuto con la proroga dello stato emergenziale, chiudendo locali ed introducendo nuovi limiti alla libertà dei cittadini, ha anche affermato che, con questo allarmismo, creando i presupposti per far saltare le elezioni regionali del 20 settembre – ovviamente dopo una controllatina ai sondaggi, sfavorevoli, nei confronti dell’accozzaglia PD – M5S – si ingenerano dei comportamenti da regime totalitario.

L’immagine che ne fuoriesce della credibilità governativa è decisamente debole: anche all’interno della stessa compagine al comando, non c’è la minima coesione. E’ chiaro come, ad oggi, non vi sia alcun elemento che accomuna le forze dell’esecutivo se non “la poltrona”.
Ed è, a distanza di qualche ora, la smentita dello stesso Ricciardi, che suona al contempo ridicola e poco credibile: “Non ho mai detto che la riapertura delle scuole ed elezioni sono a rischio in Italia….Parlavo di altri Paesi, dove la curva dei contagi si è rialzata…In Italia non è così e dobbiamo tenere la situazione sotto controllo”.

La pezza è peggiore del buco: la correzione è dovuta unicamente all’enorme scontento provocato dall’affermazione, e tradisce l’enorme navigare a vista di chi, ormai, è schiavo della sondocrazia e del timore di tornare a casa.

Ma, presto o tardi, i loro incubi si realizzeranno comunque.

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Nello Simonelli
Nello Simonelli
Nello Simonelli nasce ad Avezzano (AQ) il 26 novembre 1988. Sin da bambino interessato a tutto ciò che verte intorno al mondo del giornalismo e della scrittura, si laurea in giurisprudenza all’Università degli Studi di Teramo nel 2014, per poi dedicarsi ad attività che spaziano dal teatro alla dirigenza sportiva, dedicandosi ad ulteriori studi nel ramo del marketing e della comunicazione oltre che del diritto sportivo. Lavora presso lo Studio Legale Simonelli di Avezzano, è responsabile del circolo cittadino di Nazione Futura, scrive per diverse testate locali, nella Marsica ed in Abruzzo, e di approfondimento politico e sociale.

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