“Il Pd del Trentino dichiara di non volere partecipare alla raccolta delle firme indetta dal proprio stesso partito a livello nazionale contro l’autonomia differenziata: sarebbe comico se non fosse patetico, svelando tutta l’operazione di facciata e pregiudiziale messa in campo dalla segretaria Elly Schlein e sconfessata dalla pancia del suo stesso partito. L’esonero richiesto dal PD Trentino, convocato dal segretario Dal Rì, ha anche motivato la decisione: perché dove c’è l’autonomia nessuno capirebbe che si raccogliessero firme contro. Ma il top è nelle dichiarazioni della ex segretaria del Pd e oggi è portavoce di fatto per storia del partito in Consiglio provinciale a Trento, Lucia Maestri, secondo cui ‘il Pd del Trentino non può sposare acriticamente la posizione del Pd nazionale perché noi siamo una autonomia speciale’.
Certo, aggiunge Maestri sul quotidiano l’Adige, la legge del governo ‘è brutta e la contestiamo ma non possiamo fare su questa una battaglia di principio perché siamo stati noi a volere l’articolo 116 della Costituzione che prevede che anche per le Regioni ordinarie la possibilità di ampliare le proprie competenze’. Evviva la sincerità, finalmente. Il doppio volto della Sinistra anche su questo tema fondamentale per lo sviluppo del Paese, l’autonomia, è comunque irricevibile e sconcertante. L’esempio plastico di una politica capace solo in Parlamento di proporre il no a tutte le tappe nella corsa del governo di Giorgia Meloni per l’ammodernamento dell’Italia. Salvo poi che sul territorio, dove il pragmatismo è molto più avanti di quanto vorrebbe la segreteria nazionale del PD, non ci si senta affatto di sostenere le crociate pregiudiziali senza avere alcuna consapevolezza degli umori del Paese reale”.
Lo ha dichiarato Alessandro Urzì, coordinatore regionale di FdI del Trentino Alto Adige e capogruppo di Fratelli d’Italia in Commissione Affari Costituzionali alla Camera.