“Con il mandato al relatore, ovvero al sottoscritto, è stata licenziata dalla Commissione Affari Costituzionali della Camera la riforma dello statuto di autonomia speciale del Trentino Alto Adige. Il provvedimento approderà nell’aula della Camera martedì 7 ottobre. È la conclusione di un percorso estremamente complesso avviato con l’impegno assunto dal premier Meloni all’atto di insediamento del governo. La riforma fa leva sulla ridefinizione delle prerogative legislative di Stato e province autonome di Trento e di Bolzano per limitare sovrapposizioni di funzioni e competenze fonte di forte contenzioso costituzionale a causa delle modifiche del Titolo V della Carta fondamentale imposte a colpi di maggioranza dalla Sinistra nel 2001. La riforma realizza come elemento caratterizzante, per forte volontà di Fratelli D’Italia, un equilibrato mix di interventi che garantisce il ripristino di fondamentali diritti, come la rimozione del divieto all’assunzione di incarichi di governo per un solo eletto del gruppo linguistico italiano nei consigli comunali dell’Alto Adige. O la riduzione a due anni (oggi sono quattro) della residenza per l’esercizio dell’elettorato attivo sul territorio della provincia autonoma di Bolzano per gli italiani che lì vi si trasferiscono. Si ridefiniscono gli ambiti di competenza delle province anche in materia di sicurezza nella gestione della fauna selvatica così come sono previsti interventi di manutenzione. Su questa partita, Fratelli d’Italia aveva rivendicato il ruolo da garante e questo ha permesso di realizzare per la prima volta dopo vent’anni le condizioni politiche per un riassetto del sistema della autonomia speciale del Trentino Alto Adige nell’ordinata relazione con le istituzioni centrali in forma virtuosa e condivisa, tanto da spingere la deputata trentina del partito democratico Ferrari a dichiarare che la ‘riforma non è contestabile’ nelle misure in essa previste”. Lo ha dichiarato Alessandro Urzì, capogruppo di Fratelli D’Italia in Commissione Affari Costituzionali della Camera e relatore del provvedimento.