“Emiliano la smetta di mestare quotidianamente nel torbido alla ricerca di una visibilità nazionale per accaparrarsi le simpatie della segretaria nazionale del suo partito, eletta alle primarie e avversata da lui. È bene ricordargli che il ddl sull’Autonomia del governo Meloni, proposto dal ministro Calderoli, punta solo a dare attuazione agli articoli 116 e 119 della Costituzione, così come modificati dal governo D’Alema. Senza D’Alema, quindi, il tema dell’autonomia non sarebbe esistito”. Lo dichiara il senatore di Fratelli d’Italia Ignazio Zullo. Che aggiunge: “C’è di più: chi ha legiferato la norma di attuazione degli articoli 116 e 119 della Costituzione? Presto detto: il governo Letta (art. 1, comma 571, legge finanziaria 2014) E ancora: il 28 febbraio 2018 vengono siglati gli Accordi preliminari tra Governo e Regioni Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna. Si badi bene, Emilia-Romagna governata da Bonaccini il quale, fino a qualche giorno fa, candidato alle primarie del Pd, per non perdere i voti del Sud, rinnegava l’Autonomia. Chi rappresentava il governo il 28 Febbraio 2018? Gentiloni, del Pd”. Zullo osserva ancora che pure Emiliano, “con la Delibera della Puglia, la DGR 24 luglio 2018 n° 1358, chiede la determinazione di forme e condizioni particolari di autonomia della Regione Puglia sulla base dell’art. 116, comma 3, della Costituzione”. Per il senatore di FdI “solo ad Emiliano sfugge l’incoerenza sua e della sua parte politica: se fossero veramente contro, Bonaccini avrebbe dovuto ritirare la propria istanza. E invece no! Ad oggi è lì e proseguirà il suo corso perché così è previsto nelle norme transitorie del ddl Calderoli ”.