Autotrasporto. La Pietra (FdI): governo ascolti grido allarme associazioni. Meno 40mila autisti nei prossimi anni, a rischio il settore

“L’allarme lanciato dalle associazioni di autotrasportatori sulla mancanza di autisti rilancia il tema della inadeguatezza del sistema nazionale sull’incrocio della domanda e offerta nel mondo del lavoro. I centri per l’impiego hanno sempre evidenziato la loro inadeguatezza e il reddito di cittadinanza ha completamente fallito il suo scopo iniziale, quello di incentivare la ricerca di lavoro. Anzi il contrario, si è dimostrato uno strumento completamente non incentivante. Non era difficile prevederlo e più volte lo abbiamo detto e contrastato. Per quanto concerne l’autotrasporto mancano diverse migliaia di autisti nell’immediato e considerando un turnover medio del 10/15 per cento su un parco mezzi di oltre 400mila veicoli, si può prevedere la mancanza di oltre 40mila addetti per i prossimi anni. Considerando che la quasi totalità delle merci nel nostro paese si basa sul trasporto su gomma non è un tema da sottovalutare”.

Lo dichiara il senatore di Fratelli d’Italia, Patrizio La Pietra.

“Le soluzioni che leggiamo sono molteplici, continua La Pietra, ma è chiaro che il problema non ha un un’unica soluzione. La formazione è sicuramente un tema da affrontare a partire dalla scuola. La guida di questi mezzi ormai richiede attitudini non solo fisiche ma anche tecniche per le varie tecnologie di cui ormai i mezzi sono dotati. Alzare gli stipendi, come qualcuno propone, può essere sicuramente un incentivo, ma occorre poi stare attenti a non impattare poi sul prezzo finale della merce, con il rischio di scaricare tutto sul consumatore finale. Occorrerebbe, invece, un ragionamento sul costo del lavoro, che sul settore, come in tanti altri, incide in maniera considerevole. Altro tema da approfondire sono le accise sui carburanti che pesano in maniera considerevole sulla formazione dei prezzi dell’auto trasporto. Sicuramente un piano strutturale nazionale della logistica può e deve essere fatto per ottimizzare il sistema trasporti, senza escludere il tema dei costi per l’acquisizione della patente, troppo elevati, e che sicuramente non incentivano i nostri giovani”.

“Insomma, occorre una serie di azioni da mettere in campo per il medio termine per cercare di attenuare la crisi di mancanza di manodopera. Ad esempio, l’ipotesi di ricorrere alla manodopera estera con una preferenza ai nostri, tanti, tantissimi connazionali o di origine italiana che vivono all’estero, in particolare del Sud America. Penso ai nostri connazionali in Venezuela che stanno vivendo una situazione critica e pericolosa sotto un regime che sta calpestando ogni tipo di diritto, a cui oggi si aggiunge la crisi sanitaria. E’ necessario lavorare a un progetto serio e concreto che incentivi questa immigrazione insieme a facilitazioni per il riconoscimento delle patenti venezuelane. Questo potrebbe dare una risposta immediata al problema ed allo stesso tempo dare una possibilità ai tanti Italo-venezuelani di poter tornare in patria ed essere di aiuto al nostro paese e alle loro famiglie” conclude il senatore di FdI.

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