Barcaiuolo (FdI). Assistere a De Pascale che elemosina l’aiuto di Conte è semplicemente imbarazzante: la paura di perdere crea alleanze di convenienza

“È a dir poco imbarazzante vedere come, per paura di perdere le elezioni in Emilia-Romagna, Michele De Pascale sia arrivato a cercare disperatamente il supporto di Giuseppe Conte, un leader che ha avuto la straordinaria capacità di distruggere l’etica del lavoro con il Reddito di Cittadinanza e, allo stesso tempo, compromettere i conti pubblici con il Superbonus». A parlare è Michele Barcaiuolo, coordinatore regionale di Fratelli d’Italia. “La verità è semplice – afferma Barcaiuolo – la paura porta a costruire alleanze di convenienza. Osservare una sinistra che cerca disperatamente di mettere insieme una coalizione che va dalle frange più estreme ai moderati, includendo persino figure come Casini e Renzi, e infine il 5 Stelle, dimostra l’assenza di una visione comune. È evidente l’unico obiettivo sia quello di raccogliere voti a tutti i costi, senza alcuna coerenza politica. Una situazione che riflette il caos di un fronte incapace di trovare una linea chiara tra le sue anime centriste e quelle più radicali. È ancora più ipocrita – denuncia Barcaiuolo – vedere come De Pascale e il Pd siano disposti a ignorare le profonde fratture interne pur di ottenere una coalizione più ampia.

Giuseppe Conte, infatti, ha chiaramente rifiutato qualsiasi alleanza con Matteo Renzi, accusandolo di rappresentare un sistema corrotto. Inoltre, ha posto un chiaro veto sull’inclusione del simbolo di Italia Viva nella coalizione, creando così una spaccatura con il Pd stesso che, invece, cerca disperatamente di mantenere un fronte unito. Le divergenze tra Conte e Renzi non sono solo personali, ma hanno sempre riguardato temi fondamentali per l’economia del paese, uno su tutti: il lavoro. Se una coalizione del genere dovesse vincere le elezioni, sarebbe totalmente incapace di amministrare la Regione. Guardiamo in faccia la realtà – conclude il senatore Barcaiuolo – il Partito Democratico e il Movimento 5 Stelle hanno posizioni inconciliabili su temi fondamentali come lavoro, pensioni, transizione ecologica, legalità e welfare, senza citare le divergenze che riguardano la politica estera, come la posizione dell’Italia nell’Unione Europea e nella crisi in Ucraina. Come dimostra ciò che sta accadendo in diverse amministrazioni cittadine nelle quali a giugno ha vinto il campo largo, la sinistra ha creato una serie di fragili alleanze destinate a sgretolarsi alle prime difficoltà, combinando idee contraddittorie unite da un solo collante: la paura di perdere consensi e poltrone”.

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