“Dopo giorni di turbolenza scende abbondantemente sotto i 200 punti lo spread che chiude a 196 e mentre il Ministro Giorgetti specifica che nella manovra ci sarà un grande taglio della spesa le priorità del Governo saranno famiglie, lavoratori dipendenti, personale sanità.
Il Governo è sicuro che gli osservatori internazionali leggeranno e capiranno lo spirito di quella che sarà la Manovra e che nello specifico lo scostamento serve a mettere in busta paga a lavoratori dipendenti con redditi bassi 60-80-100 euro in più.
La spesa sanitaria nel 2023 è aumentata rispetto all’anno precedente di oltre 3,6 miliardi, raggiungendo i 134,7 miliardi di euro. Si tratta di una spesa più elevata di 6,9 miliardi rispetto a quella sostenuta nel 2021 e di oltre 12 miliardi rispetto a quella del 2020, biennio caratterizzato dall’emergenza Covid, che ha portato ad un marcato aumento della spesa sanitaria. Queste risorse scenderanno a circa 133 miliardi di euro nel 2024. Nel 2025 ci sarà poi una risalita a 136,7 miliardi e nel 2026 fino a quasi 139 miliardi. In rapporto al Pil questi numeri corrispondono rispettivamente a una spesa pari al 6,5% nel 2023, al 6,2% sia nel 2024 sia nel 2025, e al 6,1% nel 2026. Dunque, il rapporto spesa sanitaria/PIL nel 2023 è pari al 6,5%, con una diminuzione minima dello 0,1% rispetto all’anno precedente.
Rapporto che nel biennio Covid ha superato il 7% per ovvie ragioni: l’emergenza epidemiologica, da un lato, ha determinato un aumento della spesa sanitaria, dall’altro ha comportato un crollo del PIL. Tale rapporto è previsto scendere nel 2024 al 6,2%: si tratta della stessa percentuale prevista nella NADEF 2022 del Governo Draghi.
La sinistra la smetta di infiammare le piazze con false dichiarazioni. Il Governo Meloni è e sarà sempre dalla parte dei cittadini con priorità coerenti con le necessità dei territori. La sanità resta una delle priorità dell’esecutivo e non subirà tagli o peggioramenti.”
Così il Senatore Michele Barcaiuolo, Capogruppo di FdI in commissione Esteri e Difesa.