“Siamo delusi dalla scelta di continuare con la stretta monetaria per altri 25 punti-base, ma anche sollevati dall’annuncio che la Bce tornerà a decidere in maniera graduale, di volta in volta, senza automatismi nell’aumento dei tassi”. Così Marco Osnato (FdI), presidente della Commissione Finanze della Camera. “L’istituto guidato da Christine Lagarde afferma che l’inflazione è ancora troppo alta: vero, ma continua a mancare un cenno di autocritica sulle scelte ultra-espansive del passato, che unendosi allo shock negativo dell’offerta imposto nell’era Covid ha determinato l’esplosione dei prezzi”, aggiunge l’esponente di Fratelli d’Italia. “La Bce dovrebbe interrogarsi sull’efficacia dei rialzi, senza chiudere gli occhi sulle conseguenze: le attività finanziarie a reddito fisso perdono valore; il debito privato, di nuova emissione o a tasso variabile, diventa più oneroso”, argomenta. “In realtà, ancora non vediamo aperture significative. Bene che i mercati valutari abbiano accolto le ultime decisioni monetarie come un ammorbidimento della stretta, ma a settembre servirà un cambio di passo più deciso”, continua, “o rischiamo che Francoforte finisca per disfare quanto nelle istituzioni di Roma, come nel tessuto produttivo della Nazione, viene costruito con grande impegno, nonostante una fase dell’economia globale ancora incerta”. In chiusura, Osnato auspica che l’Italia — Paese fondatore dell’Ue e dell’Eurozona — possa continuare a esprimere un rappresentante nel Comitato esecutivo della Bce, una volta che Fabio Panetta si sarà insediato al vertice della Banca d’Italia. “È una partita di fondamentale importanza, da cui discende il futuro dell’Unione economica e monetaria. Il centrodestra, in Parlamento e al Governo, difenderà con forza l’interesse nazionale”.