“Questa è ‘La Décima’, però non si tratta delle Champions vinte dal Real Madrid. Mi riferisco all’ennesimo aumento dei tassi d’interesse da parte della Bce. Sappiamo tutti che il mandato di Francoforte è di garantire la stabilità dei prezzi, ma bisogna tenere conto anche dei bisogni reali delle persone e delle loro difficoltà finanziarie. Il trofeo da conquistare dovrebbe essere la crescita economica, da ottenere aumentando l’accesso al credito e la sostenibilità del debito privato, non qualche aggregato monetario noto solo agli addetti ai lavori”. Lo dichiara Marco Osnato, deputato di Fratelli d’Italia, presidente della Commissione Finanze della Camera dei deputati e responsabile Economia e Finanza del partito, intervenendo sulla nuova espansione di 25 punti-base del ‘corridoio dei tassi’.
“Colpisce in particolare la scelta reiterata (ma sicuramente convenzionale) di far variare il tasso sui depositi presso l’Eurosistema nella stessa misura degli altri due, che per le banche rappresentano invece il costo della raccolta all’ingrosso: un invito esplicito affinché gli istituti dell’Eurozona ‘parcheggino’ la loro liquidità in banca centrale, anziché prestarla a famiglie e imprese”, denuncia l’esponente del partito di maggioranza relativa. “Per raffreddare l’inflazione si può forse scegliere una strada più neutra, che non si intrometta nelle scelte individuali di risparmio e investimento? Io credo di sì, ma sarebbe compito della politica fiscale dei singoli Stati. Alla Bce andrebbe chiesto un passo indietro, alla luce di un interventismo ormai eccessivo e spesso destabilizzante”, aggiunge. Infine, alcune considerazioni sul futuro: “Lagarde ha ammesso che nel Comitato esecutivo non c’è stata unanimità, lasciando qualche spiraglio per una pausa, poi ha aggiunto che ‘ancora non siamo al picco’. Sul prossimo futuro c’è dunque incertezza totale, altro che la ‘forward guidance’ dei manuali di buona politica monetaria. Per gli investimenti produttivi, questo è più dannoso della spesa per interessi”.