Bellanova, Rampelli (VpC-FdI) vogliono nuovi schiavi e parlano di solidarietà 

“Che differenza passa tra un ‘nero’ e un ‘bianco’? Per noi nessuna. Quando sono con la schiena piegata a raccogliere pomodori hanno diritto entrambi a paghe dignitose, contratti trasparenti, garanzie sociali equivalenti. Ma pare che ai ministri di questo governo occorra altro, serva dare una carta d’identità a 600 mila immigrati clandestini per legittimarne la presenza in Italia. Così potranno andare ad alimentare il caporalato malavitoso, lo sfruttamento del lavoro nero senza l’aggravante della clandestinità. Magari qualche grande azienda balorda ci punta pure, così come potrà gioirne la criminalità.
Il Governo Conte deve stroncare questo traffico di stranieri pagati 4 euro al giorno e stipati nelle tendopoli ai bordi dei campi e deve dare dignità al lavora della terra, regolarizzandolo, emettendo i voucher, consentendo agli addetti di guadagnarsi uno stipendio utile a sostenersi. Di questo c’è bisogno, non di sanatorie di immigrati. Se il lavoro nei campi sarà ‘giusto’, gli italiani e i tanti immigrati regolari che esistono nella nostra nazione lo prenderanno al volo.
Così come sarebbe giusto far lavorare in agricoltura o negli impieghi socialmente utili i percettori del reddito di cittadinanza, quelli per intenderci che guadagnano 780 euro al mese per stare a casa.
Così facendo non ci sarà bisogno di ‘nuovi schiavi’”.

È quanto ha scritto sulla sua bacheca Facebook il vicepresidente della Camera dei deputati Fabio Rampelli di Fratelli d’Italia.

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