“Il nostro patrimonio paesaggistico è un bene identitario, nazionale, non negoziabile. I nostri beni culturali rappresentano la memoria storica e identitaria della società di cui sono espressione, diventando fondamento della società stessa. Al contrario di quanto le opposizioni hanno provato a confutare, con questo provvedimento noi affermiamo, con chiarezza, un principio fondamentale: tutela e sviluppo non sono in contrasto ma possono e devono procedere insieme. Non è un caso che, all’articolo 9 della nostra Costituzione, è previsto quale principio fondamentale della Repubblica che essa ‘tutela il paesaggio, il patrimonio storico e artistico della Nazione’, il che rappresenta un unicum nel diritto costituzionale internazionale: infatti nessuna Nazione riconosce esplicitamente il paesaggio come un bene di rilevanza costituzionale. Quindi, posso affermare senza essere smentito che da sempre, noi Italiani, siamo consapevoli della portata e dell’importanza del nostro patrimonio paesaggistico e culturale, sia sotto il profilo valoriale che economico.
E dell’immensità stupefacente di questo patrimonio vi è anche una consapevolezza internazionale. Siamo il primo Paese per numero di siti Patrimonio dell’Unesco, vantando 60 siti nel 2024, tra cui 8 Paesaggi culturali, 6 siti naturali e 17 tradizioni da salvaguardare. Inoltre, in Italia si contano 4.292 istituti culturali, di cui 3.338 musei, gallerie e raccolte, e 622 monumenti. Il patrimonio culturale esprime al contempo anche un indotto economico di notevole importanza per l’economia italiana. Secondo un’indagine Inasrt il turismo culturale, da solo, muove 344 milioni di presenze turistiche, con un impatto economico stimato in 40,7 miliardi di euro. Tanto è vero che, per quanto riguarda il turismo culturale-paesaggistico, l’Italia è la prima Nazione al mondo. In altre parole, nessuno può voler compromettere questo immenso patrimonio, sicuramente non questa maggioranza e questo Governo. E proprio per la centralità che ha questo patrimonio, questo disegno di legge aggiorna strumenti normativi ormai inadeguati e riporta coerenza tra i diversi livelli istituzionali coinvolti.
Questo disegno di legge che ci apprestiamo a votare è un intervento normativo che non rinuncia alla tutela del paesaggio ma lo coniuga con l’esigenza di efficienza amministrativa, certezza giuridica e rispetto dei tempi. Il paesaggio non si protegge solo vietando, ma anche curando, rigenerando, facendo vivere i territori e le comunità. Questa legge mette al centro il principio di sussidiarietà e ridà dignità agli enti locali, troppo spesso considerati meri esecutori burocratici. Per questi motivi è con ancora più convinzione che, oggi, esprimo, a nome del gruppo di Fratelli d’Italia, il nostro voto favorevole al disegno di legge avente ad oggetto “Delega al Governo per la revisione del codice dei beni culturali e del paesaggio in materia di procedure di autorizzazione paesaggistica”.
Lo dichiara in aula il senatore di Fratelli d’Italia Gianni Rosa.