BIBBIANO: meno male che si trattava solo di un raffreddore…

La parola d’ordine in vista delle prossime elezioni regionali in Emilia Romagna era minimizzare la storia degli affidi di Bibbiano. Ci hanno provato in tutti i modi, anche con una commissione regionale d’inchiesta che aveva derubricato ad un semplice raffreddore invernale i gravissimi episodi che riguardavano l’inchiesta sugli affidi illeciti della Val d’Enza, dove a finire nei guai furono assistenti sociali, liberi professionisti e psicologi. Agli atti, secondo i pm, ci sarebbero stati lavaggi del cervello ai bambini per raccontare abusi che non ci sono mai stati, relazioni dei servizi sociali falsate e quindi, minorenni illegittimamente tolti alle famiglie naturali e riaffidati: un business da migliaia di euro.

Non hanno fatto in tempo a tirare un sospiro di sollievo quando ieri la Cassazione si è espressa sostenendo che non esistevano elementi per imporre la misura coercitiva dell’obbligo di dimora nei confronti del sindaco dem di Bibbiano, Andrea Carletti, che qualche ora dopo i carabinieri di Reggio Emilia, su ordine della procura, hanno notificato a 26 persone l’avviso di fine indagine dell’inchiesta denominata Angeli e Demoni: i capi di imputazione contestati dalla Procura reggiana nell’atto che di solito prelude a una richiesta di rinvio a giudizio sono 108. Tra gli indagati è rimasto anche il sindaco di Bibbiano, che seppur difeso strenuamente dalla sinistra resta formalmente accusato di vari reati.
Avevano fatto appena in tempo a rilasciare le prime dichiarazioni altisonanti, come quella di Zingaretti: “la campagna indecente contro il Pd e il sindaco di Bibbiano non si dimentica”, gli aveva fatto subito eco Renzi: “Ci sarà oggi qualche coraggioso grillino o leghista pronto a scusarsi per lo squallido sciacallaggio?”.
Un attimo dopo la doccia fredda, che frenava gli immotivati ottimismi.

Secondo il procuratore della Repubblica di Reggio Emilia, l’attività istruttoria svolta successivamente all’esecuzione delle misure cautelari ha consentito non solo di confermare le ipotesi accusatorie già riconosciute dal gip in fase cautelare, ma anche di integrare il quadro probatorio con nuove accuse, descrivendoci una situazione ulteriormente aggravata.
Pesantissimi i reati contestati, tra i quali abuso d’ufficio, truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, falsa perizia, fronde processuale, depistaggio o frode in processo penale, peculato d’uso, falso ideologico in atto pubblico, lesioni dolose, violenza privata, tentata estorsione.
Carletti risponde di irregolarità sull’affidamento del servizio sociale. Tra l’altro, secondo la Procura di Reggio Emilia contribuì a rendere possibile lo stabile insediamento di terapeuti della onlus Hansel e Gretel all’interno dei locali della struttura pubblica ‘La Cura’, pur consapevole dell’assenza di una procedura ad evidenza pubblica e dell’illiceità del sistema. Avrebbe inoltre sostenuto, “nella permanenza di tali illecite condizioni” la attività e l’ampliamento delle attribuzioni a favore del centro studi anche attraverso pubblici convegni organizzati a Bibbiano.

Quello che sta emergendo dai documenti di fine indagini dimostra che quanto accaduto in Val d’Enza e riguarda ben 26 indagati era una tremenda realtà.
E adesso? Cosa si inventeranno?

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Letizia Giorgianni
Letizia Giorgianni
O te ne stai in un angolo a compiangerti per quello che ti accade o ti rimbocchi le maniche, con la convinzione che il destino non sia scritto. Per il resto faccio cose, vedo gente e combatto contro ingiustizie e banche. Se vuoi segnalarmi qualcosa scrivimi a info@letiziagiorgianni.it

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