“Due anni e mezzo di governo per continuare a cambiare l’Italia”. La marcia elettorale l’hanno ingranata i Fratelli d’Italia che oggi da Cagliari – dalle 17,30 all’hotel Regina Margherita –inaugurano il viaggio politico che promuoverà in giro per l’Italia gli obiettivi di legislatura sinora raggiunti. Per l’occasione arriva nell’Isola Galeazzo Bignami, capogruppo di FdI alla Camera.
Onorevole, sarà un’autocelebrazione?
«No. Sarà l’occasione per fare il punto della situazione a due anni e mezzo dalla nascita del Governo che è già il quinto più lungo della storia repubblicana. Sono tanti gli impegni che abbiamo mantenuto grazie alla stabilità dell’Esecutivo».
Partiamo dai dati sul lavoro. Voi che numeri avete?
«Quelli dell’Istat che, sul piano del lavoro, raccontano di un’occupazione al 63%. Un record assoluto accompagnato da un tasso di disoccupazione ai minimi storici. Senza considerare il fronte del lavoro femminile e giovanile che ha registrato un livello mai raggiunto prima. Siamo consapevoli che bisogna fare ancora molto, ma siamo sulla strada giusta».
Però il tasso di inattività, ovvero le persone che non hanno un lavoro e non lo cercano, in Italia si attesta sul 33%, mentre nel resto dell’Ue è circa sette punti sotto. Questo per dire che la crescita dell’occupazione va relativizzata.
«In due anni e mezzo di Governo Meloni gli occupati sono cresciuti di oltre un milione, di cui la gran parte a tempo indeterminato. Credo basti questo a spiegare quanto l’Esecutivo abbia ottenuto nel settore del lavoro, pur riuscendo a mantenere i conti in ordine».
A ottobre 2024, Palazzo Chigi ha pubblicato sul sito un documento in cui si parlava di “Italia più solida e prospera”. Un’affermazione basata sul Pil. Qual è la stima di crescita per il 2025?
«Siamo intorno allo 0,6%, come stimato dal Documento di finanza pubblica. Un dato prudente stimato quando i dazi non erano ancora sospesi. È ovvio, quindi, che se dovessero essere rimossi o abbassati le stime cambierebbero in meglio. Comunque l’Italia nel 2023-2024 è cresciuta più di Francia e Germania con un incremento di mezzo punto del Pil in un quadro complessivamente negativo, determinato anche dalle crisi di settori strategici come l’automotive e il manifatturiero tedesco».
Anche su questo punto, però, tutto si relativizza guardando al Pil reale pro-capite: la media italiana è di 28.880 euro, mentre quella Ue è pari a 29.280. Insomma, non siamo il Paese dei sogni.
«Non diciamo che in Italia va tutto bene, ma sicuramente va meglio di quando governava il centrosinistra. Il nostro impegno è volto a tutelare il potere d’acquisto delle famiglie e a sostenere politiche espansive del reddito. Lo dimostrano il taglio strutturale del cuneo fiscale e le misure di sostegno alle classi meno abbienti grazie alle quali ogni famiglia potrà godere in media di 485 euro l’anno in più».
Pnrr: tra quest’anno e il prossimo c’è la gran parte delle scadenze. L’Italia a che punto è?
«L’Italia sta per incassare la settima rata, in linea con le tempistiche previste e il raggiungimento degli obiettivi fissati dal Piano. A marzo il ministro Foti ha depositato in Parlamento la sesta relazione sullo stato di attuazione del Piano. C’è ancora da fare ma siamo sicuri che l’Italia riuscirà a incassare anche le ultime tre rate e a chiudere il Piano nel rispetto dei tempi. Siamo, come detto anche dalla Corte dei Conti europea ed italiana, il primo Paese in termini di obiettivi raggiunti e risorse incassate».
L’Italia ha raggiunto più obiettivi di tutti gli altri Paesi europei perché ne aveva di più e la maggior parte hanno riguardato la pubblicazione di bandi e gli stanziamenti, quindi nulla di concreto, per ora.
«Qui parlo da avvocato amministrativista: prima di arrivare alla realizzazione di un’opera occorrono pianificazione e progettazione. Dopo ci sono aggiudicazione e esecuzione. Quindi c’è una fase precedente che va adempiuta. Mi sento di dire che siamo in linea con gli obiettivi fissati».
Il tour che state organizzando è preparatorio alla candidatura bis di Giorgia Meloni?
«Sono due cose diverse. Giorgia Meloni ha sempre detto che non si sarebbe ricandidata in assenza di risultati e questi stanno arrivando, come dimostra la crescita costante del consenso di Fratelli d’Italia».
Saranno elezioni anticipate o si andrà alle urne alla scadenza naturale della legislatura?
«Ritengo che anche le opposizioni ormai si siano rassegnate all’idea che questo Esecutivo durerà tutti e cinque gli anni. D’altronde la maggioranza è compatta e andiamo avanti. Il centrodestra è unito da trent’anni anni e sono sicuro che lo sarà anche in futuro».