Bilancio UE: Nesci (FdI-ECR): proposta critica, pronti a confronto costruttivo, ma le priorità non sono negoziabili

“In attesa di analizzare nel dettaglio la proposta presentata dalla Commissione europea, sarà importante verificare la reale sostenibilità delle misure previste e il loro allineamento con le priorità espresse dai governi e dal Parlamento. Il confronto che si apre sarà certamente articolato e richiederà spirito costruttivo, ascolto e disponibilità a un serio lavoro negoziale”. Così in una nota l’eurodeputato di Fratelli d’Italia Denis Nesci coordinatore per Ecr in commissione Regi. “Guardiamo con favore all’azione del Vicepresidente Fitto, per aver dimostrato, sin dall’inizio del suo mandato e in questi giorni, un impegno concreto per il mantenimento di risorse adeguate per lo sviluppo dei territori, in un negoziato difficile  e cruciale per il futuro dell’Europa. Secondo quanto da lui dichiarato, infatti, le somme dedicate alla politica di Coesione
nel nuovo QFP ammontano a circa 450 miliardi, quindi sostanzialmente invariate rispetto al totale previsto dall’attuale bilancio pluriennale. Un risultato che rappresenta un segnale importante.
Chi guarda solo alla coesione snocciolando dati inesatti a suon di allarmismi per motivi politici nazionali, dimostra solo di non avere a cuore il bene dell’Italia, oltre che di avere bisogno di ripetizioni di matematica.

Come evidenziato dal dibattito parlamentare, – prosegue -ci sono grandi criticità sull’intera proposta, a partire dalla sua struttura, e siamo pronti a negoziare con determinazione, ma i punti realmente problematici sembrano essere altri, come il trattamento del settore agricolo e l’introduzione delle nuove risorse proprie per cui esprimiamo preoccupazione.
Non possiamo accettare che queste si traducano in un aumento della pressione fiscale su cittadini e imprese, che sono già gravati dalla difficile situazione economica. Un ulteriore aggravio sarebbe insostenibile.”

“Da parte nostra – conclude Denis Nesci – non mancherà la disponibilità a partecipare a un confronto costruttivo e responsabile. Tuttavia, è cruciale che la Commissione metta al centro i bisogni concreti dei territori e dei cittadini, e non gli interessi di singoli Stati.”

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