“Vogliamo credere che l’iniziativa che ha portato un gruppo di bambini dell’asilo parrocchiale a pregare in moschea, inginocchiati sui tappeti e guidati da un Imam, sia nata con l’intenzione di promuovere il dialogo interreligioso e un messaggio di pace. Ma se di dialogo si tratta, è doveroso ricordare che, come ha ben chiarito Papa Benedetto XVI, esso “non può esistere senza reciprocità”. Il rispetto non può andare in una sola direzione. Ora che dei bambini cristiani hanno pregato con l’Imam, ci aspettiamo che con la stessa naturalezza dei bambini musulmani vengano accolti nella chiesa parrocchiale, si inginocchino sui banchi e preghino con il parroco. Perché il dialogo vero si fonda sull’incontro, ma anche sull’equilibrio, sul rispetto e sulla pari dignità delle fedi. Lo aspettiamo con fiducia. Altrimenti, più che dialogo, si tratterebbe dell’ennesimo gesto unilaterale, che rischia di trasformare l’apertura in una forma di sottomissione culturale. E i bambini non devono mai essere strumenti di esperimenti ideologici”.
Lo dichiara il vicecapogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera dei deputati, Elisabetta Gardini.