Blitz pro-Pal all’Università di Pisa, lezione annullata e aggressione al docente

“Le Università non sono zone franche”: le parole del ministro Bernini

Nuova violenza dei pro-Pal, stavolta all’Università di Pisa lezione annullata e aggressione al professore che si è rifiutato di interrompere la spiegazione, l’accusa è di “sionismo”. Ieri nell’ateneo toscano è avvenuto l’ennesimo blitz degli attivisti che sostengono la Palestina,  bandiere della Palestina, cori e solita violenza verbale. Stavolta però gli studenti sono passati alla violenza fisica con calci e pugni contro il docente che stava tenendo la lezione di diritto comparato, Rino Casella che ha denunciato gli aggressori. 

La rivendicazione

Gli studenti per la Palestina in un post Instagram hanno rivendicato il blitz: “Stamattina le lezioni non sono iniziate nella tranquillità della routine, perché non c’è niente per cui stare tranquilli. Con le bandiere per la Palestina, i pugni stretti per la rabbia dettata dalle notizie che ci arrivano da Gaza e la voce alta siamo entrati nelle aule del Polo Piagge. Mentre entravamo nelle aule per informare di quanto accaduto nelle ultime ore a Gaza City ci siamo imbattuti in un professore sionista che in ogni modo ha tentato di non far entrare la voce solidale con la Palestina nella sua aula. Abbiamo deciso di occupare la sua lezione, annullandola, e prendere tutto lo spazio di cui la Palestina ha in questo momento bisogno”. Gli studenti hanno anche annunciato lo sciopero del 22 settembre per “bloccare tutto”, con buona pace di chi vuole seguire le lezioni e andare in università. Centinaia di famiglie che pagano per l’istruzione dei propri figli si vedranno costrette a vedere i loro soldi buttati dalla finestra perché una minoranza ha deciso di bloccare tutto. 

La condanna

Il ministro dell’Università, Anna Maria Bernini ha condannato senza mezzi termini l’aggressione: “Le Università non sono zone franche dove è consentito interrompere lezioni o aggredire professori. Quando accaduto all’ateneo di Pisa è intollerabile per una società che si riconosce nei valori della democrazia e irricevibile per una comunità accademica, come quella pisana e italiana, aperta libera e inclusiva”. “É l’escalation che da tempo temiamo e avvertiamo come deriva della violenza già lungamente tollerata”, ha tuonato il presidente dell’Unione delle comunità ebraiche, Noemi Di Segni. Il capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera dei deputati, Galeazzo Bignami, ha affermato: “Siamo di fronte a un atto intollerabile che nulla ha a che fare con il legittimo diritto al dissenso: intimidazioni e violenza rappresentano una minaccia diretta alla libertà accademica, al rispetto delle istituzioni e al confronto democratico. La mia piena solidarietà va al professor Casella, al Rettore e all’intero corpo docente. È indispensabile che le autorità competenti accertino rapidamente i fatti e assicurino i responsabili alla giustizia. Mi aspetto che tutte le forze politiche – a partire dai leader dei principali partiti di opposizione come Elly Schlein e Giuseppe Conte – esprimano una condanna chiara e inequivocabile, senza silenzi o ambiguità: la difesa dei valori democratici non può valere a giorni alterni. Le università devono tornare a essere luoghi di studio e crescita culturale, non palcoscenici di violenza ideologica mascherata da attivismo”. I leader dei due maggiori partiti di opposizione hanno risposto con il silenzio, come spesso è accaduto di fronte alle violenze dei pro-Pal, una mancata condanna che rischia di legittimare questi atti anti-democratici.

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Alessandro Guidolin
Alessandro Guidolin
Classe 1997, piemontese trapiantato a Roma. Laureato in giurisprudenza, appassionato di politica e comunicazione. “Crederci sempre arrendersi mai”

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