“Ferma condanna verso l’ultima fra le provocazioni secessioniste del movimento di Südtiroler Freiheit a Bolzano, che attraverso l’AI ha diffuso immagini della rimozione con le catene del cippo di frontiera del Brennero fra Italia ed Austria nell’anniversario della formale integrazione dell’Alto Adige nel corpo territoriale nazionale come conseguenza degli accordi di pace del 1920. Questi atti sono l’espressione più appariscente di un sentimento separatista che ancora sopravvive in alcuni seppur residuali ambiti della società altoatesina e che esprime quattro consiglieri regionali e provinciali. Abbiamo però il dovere di rivendicare con la più assoluta fermezza come il valore dell’unitarietà della Nazione deve essere difeso e tutelato da iniziative atte a riaccendere le braci dell’intolleranza verso l’assetto costituzionale della Repubblica. Antidoto contro tutto ciò è il potente e rafforzato ruolo della politica della collaborazione fra le diverse comunità linguistiche, che solo pochi giorni fa ha prodotto nell’aula della Camera dei deputati l’approvazione della riforma dello statuto di autonomia su basi paritarie fra i gruppi linguistici. È la ragione per cui ci appelliamo a tutte le forze democratiche perché facciano fronte comune contro i provocatori separatisti”.
Così Alessandro Urzì, deputato e coordinatore regionale di Fratelli D’Italia del Trentino Alto Adige.