“Tra i primi compiti del futuro governo Draghi ci sarà la tutela della sovranità economica e finanziaria del Paese che il governo Conte e in particolare il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, hanno messo a dura prova. Mi riferisco soprattutto alla vicenda dell’acquisizione di Borsa Italiana da parte del gruppo francese Euronext, che è stata condotta dal governo facendo credere che si sarebbe risolta in un momento di crescita per il nostro Paese, consentendo l’ingresso di Borsa Italiana in un gruppo paneuropeo con un presidio stabile di investitori italiani. La verità, invece, è tutt’altra e risponde alla strategia di aggressione economica messa in atto dal governo francese, e ben descritta nel Recovery plan francese, che punta a rinforzare la sovranità economica nazionale e far diventare Parigi capitale finanziaria europea. Infatti, appare ora evidente che sulla base degli accordi di governance l’Italia non avrà la effettiva possibilità di partecipare alle scelte gestionali e strategiche della futura Borsa Italiana, ma soltanto di proporre nomine nel consiglio di sorveglianza. Peraltro, su questa operazione pesanti rilievi erano stati formulati dallo stesso Copasir nel corso della sua relazione sulla tutela degli asset strategici nazionali nei settori bancario e assicurativo. Ciononostante il ministro Gualtieri ha proceduto all’operazione, che adesso rischia di esporre un’infrastruttura strategica per l’Italia, che gestisce una rete di dati sensibili relativi a titoli di Stato, imprese quotate e migliaia di piccole e medie imprese. Per questo ho presentato un’interrogazione al futuro governo chiedendo che sia tutelata la autonomia e la integrità di Borsa Italiana e sia fatta chiarezza sull’utilizzo delle informazioni riguardanti le imprese italiane e, inoltre, quali misure saranno adottate nell’ambito del Recovery Plan italiano per preservare la sovranità economica e finanziaria italiana e in particolare di Borsa Italiana, evitando che le sue attività rientrino dell’ambito degli interessi strategici francesi”.
Lo dichiara il senatore Adolfo Urso, responsabile del Dipartimento Impresa e Attività produttiva di Fratelli d’Italia e vicepresidente del Copasir.