Caccia. Caretta (FdI): Riforma 157 esigenza non procrastinabile, grazie Lollobrigida

“In 30 anni l’Italia è mutata radicalmente. Le riforme istituzionali hanno cambiato le competenze dei territori e specie che prima erano marginali adesso sono diventate invasive. In questo nuovo contesto l’assenza di realismo e l’affermazione di visioni ideologiche hanno portato a una proliferazione incontrollata della fauna selvatica, che distrugge le attività agricole, devasta il territorio, diffonde epizoozie come la peste suina africana e mette a rischio i cittadini con incursioni sempre più frequenti nei centri abitati. La leggerezza con cui questo tema è stato affrontato ha portato oltre 2 milioni di cinghiali a scorrazzare indisturbati in tutta Italia, con le conseguenze che sono sotto gli occhi di tutti. Gli strumenti per intervenire, al netto delle deroghe, sono quelli messi a disposizione delle Regioni dalla legge 157/1992, che ha bisogno di un tagliando e di prendere atto dei cambiamenti che hanno investito l’Italia in oltre 30 anni. In questo scenario i cacciatori italiani hanno ricoperto un ruolo di primo piano nella protezione dell’ambiente e della nostra biodiversità, rendendosi protagonisti indiscussi di un’attività di controllo e di gestione, fondamentale per proteggere l’equilibrio ambientale. Ora è necessario aprire un processo per valorizzare questo ruolo e la sinergia che si è sviluppata con le istituzioni. Ringrazio il Ministro Lollobrigida per l’operazione di onestà intellettuale che ha portato avanti, affrontando quella che è a tutti gli effetti un’emergenza, con razionalità, fornendo al Parlamento un testo di riforma su cui tutte le parti coinvolte potranno far sentire la propria voce, in un processo razionale e non ideologico, come quello che anche io in Parlamento ho portato avanti in questi anni. Spiace vedere come la sinistra, priva di contenuti, si sia dedicata anima e corpo, per settimane a speculazioni su notizie false, alimentando un dibattito ridicolo, funzionale esclusivamente a ledere il nome del Ministro e la reputazione del comparto venatorio, oltre a gettare fumo negli occhi e distogliendo nuovamente l’attenzione da un’emergenza che la loro ideologia ha portato a sfuggire a qualsiasi tipo di controllo. Adesso finalmente potremo aprire un dibattito onesto, trasparente dove tutti, anche gli amici della sinistra, dovranno assumersi le proprie responsabilità.”

Così in una nota l’On. Maria Cristina Caretta di Fratelli d’Italia, Vicepresidente della Commissione agricoltura a Montecitorio.

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