“Abbiamo un problema serio di tipo sociale, ambientale e di sicurezza in diverse città italiane. Noi abbiamo messo la testa su questa emergenza, dopo aver ascoltato per decenni, raccomandazioni, analisi sociologiche improduttive e prediche con zero interventi. Noi abbiamo preso Caivano e ci abbiamo costruito sopra un modello operativo completo. C’è quello che la sinistra chiama ‘approccio securitario’ come se il diritto alla sicurezza fosse una bestemmia e invece il diritto alla sicurezza protegge i cittadini indifesi, soprattutto quelli che non li fila nessuno e che se non c’è lo Stato finiscono in una condizione di sudditanza rispetto ai poteri criminali.
Questo è l’approccio giusto per tutte le Caivano d’Italia, far capire che c’è il principio irrinunciabile della legalità. In parallelo però c’è la realizzazione di luoghi di aggregazione sociale, culturale e di formazione, insieme agli impianti sportivi, cui spetta il compito di strappare i ragazzi alla malavita, che gli garantisce facili guadagni con poca fatica.
Che cosa ancora manca? Manca il processo di rigenerazione urbana che impiegherà ovviamente più tempo a compiersi per proprie sue caratteristiche, ma che resta obiettivo irrinunciabile.
Perché una parte delle cause della degenerazione sociale risiedono nella. Infezione stessa delle città voluta dal peggiore liberismo che ha camminato a braccetto con il comunismo, nel fattore comune del materialismo che li ha animati. I quartieri ghetto hanno realizzato l’obiettivo speculativo del prima e quello del controllo sociale del secondo.
Le periferie vanno bonificate una volta per tutte, dobbiamo tirare giù gli edifici dormitorio e rifondare i villaggi e le città giardino che valorizzano la persona, il suo vivere sociale in comunità e creano le condizioni dell’armonia, del controllo morbido di vicinato, della vita a misura di famiglia”. È quanto ha dichiarato il vicepresidente della Camera dei deputati Fabio Rampelli di Fratelli d’Italia intervenendo nel corso dell’iniziativa organizzata da Fratelli d’Italia “Il Coraggio di cambiare, la sfida delle Caivano d’Italia, dal degrado alla rinascita”