Calabria, Rampelli (FdI): candidatura Di Cesare? Tridico faccia firmare un codice anti-violenza

“La professoressa Donatella Di Cesare, supponente ospite dei salotti televisivi de La 7, docente di filosofia presso l’Università La Sapienza di Roma, scrisse questo post in occasione della morte della terrorista comunista mai pentita Barbara Balzerani: «La tua rivoluzione è stata anche la mia. Le vie diverse non cancellano le idee. Con malinconia un addio alla compagna Luna#barbarabalzerani».

Le tifoserie di Renato Curcio e Tony Negri, che comunque non erano stipendiati dai cittadini italiani per impartire lezioni a studenti universitari, non avrebbero mai sperato in dichiarazioni pubbliche di fiancheggiamento alla lotta armata così esplicite.

Ora questa predicatrice del male che, a dimostrazione della coda di paglia, rimosse il suo post dopo pochi minuti, non riuscendo a evitarsi la reprimenda ufficiale della Rettrice Prof.ssa Polimeni indignata anche a causa del pesante tributo di sangue versato da La Sapienza per mano delle Brigate Rosse, intenderebbe candidarsi in Calabria nelle liste che sostengono Pasquale Tridico alla presidenza della Regione. E come reagisce il ‘genio’ dell’ex Inps? Incredibile ma vero, difendendola. A questo punto la contiguità tra la sinistra parlamentare e i comunisti radicali che fanno della violenza una religione è acclarata. Se così non fosse, due sono le patenti che vanno richieste al candidato governatore Tridico: non consentire la candidatura della Di Cesare, seriale istigatrice di odio e far sottoscrivere a ogni candidato nelle liste apparentate una dichiarazione di qualunque tipo di violenza”. È quanto dichiara il vicepresidente della Camera dei deputati Fabio Rampelli di Fratelli d’Italia.

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