La giunta comunale di Calalzo di Cadore nella seduta di oggi ha deliberato il via a due nuovi progetti a sostegno dei giovani e delle persone in difficoltà.
Per i primi, parte il progetto “Sono giovane e amo Calalzo”, che prevede il coinvolgimento dei giovani dai 14 ai 18 anni nel periodo estivo in attività manuali ed in particolare nella manutenzione ambientale; per la sua realizzazione, il progetto prevede la collaborazione delle associazioni che hanno sede sul territorio comunale. Per partecipare, le organizzazioni dovranno inviare per posta elettronica, PEC o consegnare a mano la documentazione richiesta dal bando; nella domanda, andranno anche esplicitate le ore di lavoro settimanali previste, il numero di giovani coinvolti e il tipo di attività che si intende realizzare. La spesa totale prevista per questa iniziativa è di 3.500 euro, di cui circa 1.900 sono coperti dal finanziamento regionale per il progetto “Capacitandosi”, che si articola poi in varie forme sul territorio regionale e che nel caso di Calalzo vede il comune cadorino partner del comune di Ponte nelle Alpi, titolare del piano di intervento territoriale.
È invece indirizzato alle persone in difficoltà economica, lavorativa o abitativa il secondo progetto, con iniziative di contrasto alla povertà e all’esclusione sociale: in questo caso, si attiveranno due progetti di Reddito di Inclusione Attiva – RIA e due interventi SOstegno all’abitare – SOA. Quattro le famiglie che quindi riceveranno sostegno per una spesa complessiva di 5.400 euro, dei quali 4.500 finanziati dalla Regione Veneto con i fondi del Piano Regionale di Contrasto alla povertà, che per la gestione associata dei servizi sociali
dell’ambito territoriale agordino, bellunese e cadorino vede il comune di Belluno come capofila.
“Si tratta di piccoli interventi, ma che ci consentono da un lato di aiutare le nostre famiglie in situazione di difficoltà cronica o semplicemente peggiorata da questi lunghi mesi di pandemia e chiusure forzate, aiutandole così nella gestione personale ed evitando che siano costretti a lasciare le proprie case e il nostro territorio, e dall’altro di coinvolgere i più giovani in attività che consentano loro di rendersi utili per il proprio paese e che permettano loro anche una ripresa di quella socialità a lungo negata durante l’emergenza sanitaria”, chiosa il sindaco di Calalzo di Cadore, Luca De Carlo.