“Il nuovo Codice degli Appalti, che si sta delineando in sede di Governo e Parlamento, può davvero rappresentare un volano per l’economia italiana. I correttivi introdotti dal Governo Meloni, primi tra tutti quelli relativi a un più rigido sistema di qualificazione delle stazioni appaltanti, disegnano un’Italia nuova: meno burocrazia, tempi certi e soprattutto pubbliche amministrazioni qualificate e composte da funzionari che godono della fiducia dello Stato. L’art. 2 del nuovo codice afferma il principio della fiducia e protegge, finalmente, il funzionario pubblico in buona fede. Perché se è vero che chi sbaglia con dolo va perseguito e punito, è vero anche che l’Italia ha bisogno di rimettersi in moto e le commesse pubbliche rappresentano la scintilla giusta per avviare il motore”.