“La panchina di Corso Re Umberto, i leggendari ragazzi del Liceo Classico Massimo d’Azeglio, il primo campo in Piazza d’Armi, gli Agnelli: ogni singolo granello di Juve è indissolubilmente legato e riconducibile a Torino. Francesco Calvo, attuale dirigente bianconero, sogna di portare la Juve a Milano? E’ un’affermazione grave, da rosso diretto e svariate giornate di squalifica. Spero chiarisca”. Ad affermarlo Paola Ambrogio, Senatore di Fratelli d’Italia.
“Auspico – continua Roberto Ravello, dirigente regionale di Fratelli d’Italia – che si tratti di una boutade mal riuscita, non penso che immolare storia e tradizioni sull’altare del business sia in qualche modo premiante. Nemmeno nel calcio, nemmeno nel calcio di oggi. Anzi, semmai credo sia proprio questo il problema: aver ricondotto una passione nell’alveo della fredda e imperscrutabile finanza. Si tratta, per di più, di uno schiaffo all’impegno istituzionale di questi anni: basta ricordare il capitolo Continassa, con il Comune a siglare un’intesa per l’utilizzo di un’area da 270mila metri quadri, favorendo la realizzazione del progetto. La memoria non dovrebbe mai essere selettiva, così come l’identità territoriale non andrebbe mai messa in discussione o, peggio, rinnegata”.