“Ogni qualvolta la nazionale italiana riporta risultati deludenti, si apre nel nostro paese un dibattito sulla crisi del calcio in Italia. Questa crisi, che c’è, non inizia ora o nella scorsa stagione, ma parte da lontano, e il governo Meloni sin dal suo insediamento ha provato a porvi rimedio mettendo in campo una serie di provvedimenti volti ad incentivare gli investimenti nei settori giovanili, che negli anni addietro tanta soddisfazione, e moltissimi talenti generazionali, avevano prodotto. Giorgia Meloni ha chiesto un’ammissione di responsabilità ed è giusto che sia anche la politica a farsene carico. Dopo aver abolito il decreto crescita, che riguardava le agevolazioni fiscali per i giocatori stranieri, abbiamo continuato con il DPCM Abodi che dava finalmente attuazione alla Legge Melandri del 2019. Abbiamo anche assunto un’iniziativa parlamentare d’accordo col ministro Abodi, per ascoltare tutte le componenti del mondo del calcio e proporre una riforma del calcio stante anche la conclamata possibilità che la facciano autonomamente. Per risorgere c’è bisogno di uscire dai personalismi, smettere di curare il proprio orticello e pensare al bene collettivo di un mondo che, se dovesse continuare così, crollerebbe su se stesso. La politica non può girarsi dall’altra parte e Proprio per questi motivi consegneremo una proposta di riforma al ministro Abodi in tempi strettissimi.
Ci auguriamo che anche il vertice del calcio si assuma quella responsabilità necessaria si fronte a alla perdita di valore della Serie A e dei pessimi risultati della nazionale”
Lo scrive in una nota Paolo Marcheschi senatore di Fratelli d’Italia e responsabile nazionale del dipartimento sport del partito.