“Dire che all’interno della Federazione giuoco calcio, ogni Lega debba contare anche in base a quanto contribuisce al sistema, pur rimanendo saldo il principio di mutualità verso le altre leghe, non si dice niente di straordinario. È buon senso. Diventa rivoluzionario solo per chi vuol arroccarsi in un sistema che ormai è lontano dalla realtà che tratta ancora le società di serie A come società sportive e non come aziende anche quotate in borsa. Le necessità improrogabile di riforma del calcio è ormai da tempo sotto gli occhi di tutti. Di fronte alla litigiosità e alla incapacità di autoriformarsi delle varie componenti del calcio, si è assistito ad un ennesimo grave fallimento sportivo e stavolta la politica non può girarsi dall’altra parte.
Nel metodo dell’emendamento Mule’, avremmo preferito tracciare in Parlamento una proposta di riforma più organica, visto il serio lavoro di audizioni che stiamo svolgendo in Senato e che ha fatto emergere numerose criticità.
Nel decreto se ne affrontano solo due, covisoc e equa rappresentanza, ma nel documento che presenteremo al termine dell’affare assegnato ci saranno altri elementi, sostenibilità dei bilanci, stabilità, trasparenza, stadi e vivai, emersi dai soggetti auditi che necessitano di soluzioni immediate a cui la Figc non ha saputo finora dare risposte tangibili.
La sconcertante mancanza di autocritica e di fare sistema, sottolineata anche dalla Premier Meloni, unita alla richiesta forzata di anticipare il rinnovo delle cariche senza dare il tempo ad eventuali candidature alternative di organizzarsi, ha di fatto accelerato una presa di coscienza del Governo e del Parlamento e portato all’introduzione immediata di alcuni correttivi necessari di bilanciamento.
Con la nuova riformulazione più equilibrata, si introduce una norma di indirizzo a cui la federazione dovrà attenersi modificando di concerto il proprio statuto. Nessuna ingerenza, ma la previsione di una norma di indirizzo di buon senso che tutti apprezzano, tranne gli addetti ai lavori attratti più dagli interessi di bottega che da quelli positivi per tutto il sistema calcio” .
Lo scrive in una nota Paolo Marcheschi, senatore di Fratelli d’Italia e responsabile nazionale del dipartimento sport del partito.