«La comica Luciana Littizzetto, che posta un video social in cui sorseggia un caffè con l’effigie di Mao Zedong sulla tazzina, probabilmente ignora che quel regime del quale parla allegramente non è materia folcloristica sulla quale ironizzare, né una pagina da consegnare alla storia. Basta citare il caso della giornalista cinese Zhang Zhan che, proprio in queste ore, è stata condannata nuovamente a quattro anni di carcere per aver documentato le fasi iniziali della pandemia da Covid nella città di Whuan. La signora Littizzetto, che si fa portavoce di battaglie sociali di ogni genere, avrebbe dovuto mostrare ai propri follower il volto della giornalista cinese imprigionata anziché quello del sanguinario dittatore comunista. Le nostalgie di Littizzetto, come anche quelle di Massimo D’Alema, in recente ‘pellegrinaggio’ a Pechino, mostrano come da sinistra, in mancanza di leaders ispiratori, si attinga disinvoltamente al pantheon del comunismo mondiale. A quando le celebrazioni nostalgiche per Stalin e Pol Pot?».
Lo dichiara Susanna Donatella Campione, senatrice di Fratelli d’Italia e componente della Commissione Giustizia di Palazzo Madama.