«Mi ha lasciato davvero esterrefatto la notizia della promozione, a pieni voti e con un bel nove in condotta, dei tre alunni di una Scuola Superiore di Rovigo che ad ottobre scorso spararono pallini con una pistola ad aria compressa contro Maria Cristina Finatti, la loro docente di Scienze della Terra e Biologia e che ripresero le scene con il cellulare, postandole successivamente in rete. Già all’epoca dei fatti la risposta della scuola fu a mio avviso poco incisiva. Perché se è vero che le punizioni fini a se stesse non portano mai nulla di realmente positivo in termini di ricadute, è pur vero che non prendere i giusti provvedimenti minimizza fin troppo la portata dei propri atteggiamenti. Oggi però si è veramente superato il segno, lanciando un messaggio altamente diseducativo e controproducente, perché stiamo praticamente dicendo ai nostri alunni che più si dimostreranno incivili, incoscienti e maleducati a scuola, più la scuola lì premierà, in barba a quei principi di cittadinanza attiva che così tanto amiamo professare. Spero venga fatta chiarezza sulle motivazioni che hanno spinto il dirigente scolastico ed il consiglio di Classe ad attribuire questa valutazione pur in presenza di ripetuti provvedimenti disciplinari: non si può lascia passare un messaggio così distorto sul ruolo di comunità educante che la nostra Scuola deve avere».
Lo dichiara il deputato Gimmi Cangiano, Componente della Commissione Istruzione alla Camera.