“Quando parla di Tav e di infrastrutture, la Lega non è più credibile. Salvini e compagni sono al governo, avrebbero potuto sciogliere il nodo Tav molto prima, forse addirittura prima delle elezioni europee, ma così non è stato. Alleandosi con i grillini, la Lega si è resa complice della paralisi dell’Italia, anche dal punto di vista infrastrutturale. Se i cantieri e le grandi opere sono ferme, una parte della responsabilità è da attribuire senz’altro alla Lega e all’assurdo sodalizio con i Cinque Stelle, che sta danneggiando enormemente il nostro Paese e il suo potenziale di crescita. Il fatto che adesso, accantonato il caso Siri, si torni a parlare di Tav e infrastrutture, è una vera e propria presa in giro per i tessuti produttivi, per le imprese, per gli italiani che lavorano e che producono ricchezza. Tutte queste categorie si aspettavano che il dossier sulla Tav venisse affrontato molto prima, con urgenza, ma sono rimaste tristemente deluse. La Lega avrebbe potuto insistere per risolvere la questione Tav prima delle Europee, come si aspettavano imprese e territori, ma ha preferito concentrarsi sui propri interessi elettorali, tradendo il Nord produttivo e milioni di italiani”. Lo afferma Stefano Maullu, europarlamentare di Fratelli d’Italia e candidato alle europee.