Carburanti, De Toma (FdI): governo intervenga su aumento ingiustificato dei prezzi

“Gli italiani devono ancora a fare i conti con la crisi scatenata dalla pandemia da COVID-19 e il Governo, anziché ridurre le tasse e la pressione fiscale, decide di lucrare sul costo dei carburanti regalando l’ennesima stangata agli automobilisti.”
È quanto dichiara in una nota il deputato di Fratelli d’Italia, Massimiliano De Toma.

“Il prezzo ha subito un lento ma costante aumento nel corso degli anni – prosegue De Toma -tanto che l’IVA e le accise attualmente ammontano circa al 67% pesando per oltre 1 euro sul prezzo finale. La rilevazione settimanale pubblicata dal Ministero della Transizione Ecologica al 14 giugno 2021 segnala un prezzo medio della benzina di 1,605 euro al litro (+6,42) e di 1,464 euro al litro per il gasolio (+7,25) rispetto alla variazione precedente registrata la scorsa settimana. Un aumento record con +16% rispetto ai prezzi di giugno 2020. Tra le componenti che pesano sul costo della benzina e del diesel ci sono anche le accise sedimentate nel corso degli anni e mai ritirate al cessare delle varie emergenze per le quali sono state introdotte. Per contrastare l’aumento del prezzo del greggio al barile, determinato dalla congiuntura internazionale, il Governo dovrebbe introdurre un’accisa mobile per compensare le fluttuazioni dei prezzi. Lo Stato dovrebbe inoltre sentire il dovere morale di rendicontare ai cittadini in che modo utilizza i proventi delle tasse sui carburanti, alla stregua di ciò che accade in altri Paesi dell’Unione europea. Il Governo intervenga al più presto ascoltando le istanze dei distributori e degli italiani perché l’elevato importo di accise e Iva è un vero e proprio ‘pizzo di Stato’ che rischia di favorire l’illegalità nel settore della distribuzione dei carburanti”.

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