Carceri, Cirielli (FdI) a Cartabia: “Un oltraggio sono le condizioni in cui vivono agenti e detenuti. No a strumentalizzazioni”

“Un oltraggio sono le condizioni in cui sono costretti a vivere i detenuti e a lavorare i poliziotti penitenziari nelle carceri italiane. Il ministro Cartabia vada a farsi una passeggiata nelle prigioni, anziché sentenziare e svillaneggiare su imputati che fino al terzo grado di giudizio, secondo la nostra Costituzione, sono innocenti”. Lo dichiara, in una nota, il Questore della Camera e deputato campano di Fratelli d’Italia Edmondo Cirielli replicando alle dichiarazioni del ministro della giustizia sul video inerente le violenze nel carcere di Santa Maria Capua Vetere (Caserta): “Il filmato in questione parla da se’ ed è inaccettabile quello che si è visto. E’ giusto accertare le responsabilità personali e a questo servono i processi. Ma non si devono fare in piazza o sui giornali. Per ora – aggiunge Cirielli – va avanti solo la tesi dell’accusa e questo è un vulnus per la nostra Costituzione. Auspichiamo, quindi, che si faccia chiarezza in tempi rapidi ma con equilibrio. Quello che è accaduto, oltre alla vicenda contingente da inquadrare nel clima di tensione provocato dalle rivolte nelle carceri causate dall’incapacità dell’ex ministro Bonafede di gestire l’emergenza Covid, scaturisce anche dalla scellerata riforma del Pd sulla cosiddetta “vigilanza dinamica”, che ha provocato migliaia di aggressioni ai danni del personale della Polizia Penitenziaria e spesso dei detenuti più deboli lasciati in balia di altri prepotenti carcerati. In questo clima di sfascio e di abbandono può succedere di tutto, anche quello che non dovrebbe e che, ripeto, va sanzionato ma non strumentalizzato”. “Il Guardasigilli – attacca Cirielli – si riempie la bocca di paroloni non capendo neanche la tragedia umana che ha colpito dei Servitori dello Stato, molti dei quali erano in servizio onorato da decenni. Quindi, vada realmente a farsi un giro nelle carceri, anche perché non so se e quanti ne ha visitati finora. Poi li trasformi in luoghi civili non scaricando tutto, a riflettori spenti, sulla pelle della Polizia Penitenziaria, degli educatori psicologi e dei direttori delle carceri com’è stato fatto fino ad oggi” conclude Cirielli.

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