Caro voli. Giovine (FdI): abbattuto un muro di omertà durato anni. Antitrust ‘tolga le pile’ a chi abusa della sua posizione dominante

“Ora è chiara la reazione dell’ad di Ryanair, Eddie Wilson, in questi giorni non ha fatto altro che tuonare contro l’azione del governo italiano e contro il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso. E’ evidente che il manager non voleva si arrivasse a far luce sul sistema adottato in questi anni dagli scali italiani per trattenere le avioline e soprattutto sul fatto che la gran fetta del denaro è finito proprio nelle casse di Ryanar. Il Corriere della Sera pubblicata oggi dati che abbattono un muro di omertà durato anni: gli scali italiani nel 2022 hanno speso 220 milioni per trattenere le aviolinee portando i ‘benefit’ a oltre 550 milioni di euro, e pare che questo bottino sia andato per il 63% a Ryanair. Alle compagnie venivano pagati pure i corsi ai simulatori per i piloti pur di vedersi confermate le tratte. Inaccettabile! La low-cost costruito un vero e proprio oligopolio sui sussidi pubblici, piegando gli altri vettori e calpestando i diritti degli utenti, grazie a connivenze e sudditanze che ora vanno denunciate”. Lo dichiara Silvio Giovine, deputato di Fratelli d’Italia. “Come ha detto il ministro Urso, l’Italia non accetta ricatti e la musica ora cambia. Bene la direzione intrapresa dal Governo Meloni: più poteri all’Antitrust, per ‘togliere le pile’ – metaforicamente parlando – a chi sfrutta la propria posizione dominante per condizionare il mercato a danno dei consumatori e del comparto turistico italiano”, conclude.

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