«Apprendo dalla stampa nazionale dello scandalo che riguarda l’Agenzia per la Mobilità di Modena, società interamente pubblica, da cui – stando a quanto sta emergendo – sarebbero spariti circa 500mila euro in quattro anni attraverso spese del tutto bizzarre. Se quanto riportato fosse confermato, saremmo di fronte all’ennesima dimostrazione di come il Pd abbia costruito, in Emilia-Romagna, un sistema autoreferenziale, opaco, gestito sempre dagli stessi nomi e impermeabile a ogni forma di controllo». A parlare è il senatore di Fratelli d’Italia, Andrea De Priamo. «Parliamo di una società partecipata dalla Provincia e da 47 Comuni del territorio – con il Comune di Modena che da solo detiene il 45% – dove emergono tre figure chiave tutte riconducibili al Partito Democratico: l’ex amministratore unico oggi segretario provinciale, il direttore dell’epoca diventato assessore a Carpi e il revisore dei conti con una serie di incarichi nel partito stesso. Un intreccio che lascia sconcertati e che merita piena luce. Se ci sono responsabilità, è giusto che siano accertate in sede giudiziaria, ma è altrettanto doveroso che la politica risponda ai cittadini che chiedono trasparenza», conclude De Priamo.