Sdegno e indignazione per l’esclusione del giornalista Tommaso Cerno dal dibattito sulla libertà di stampa promosso dalla Commissione LIBE del Parlamento Europeo. Una censura grave, incivile e vergognosa che colpisce non solo un professionista con un lungo impegno sui diritti civili, ma anche il principio stesso di pluralismo che dovrebbe ispirare ogni istituzione democratica.
Non meno scandalosa è l’esclusione di Paola Ferazzoli, giornalista Rai e presidente dell’associazione Giornaliste Italiane, anch’essa silenziata perché evidentemente considerata non in linea con la narrazione gradita.
Quello che accade è chiaro: il pensiero critico, libero, non allineato viene sistematicamente espulso dagli spazi che dovrebbero essere aperti a tutti.
Ci chiediamo: la libertà di stampa è diventata un privilegio di corrente? Un diritto riservato a chi piace alla Commissione?
La selezione ideologica delle voci ammesse al dibattito è un segnale allarmante. Si sta costruendo una democrazia di facciata, dove il dissenso viene escluso con il sorriso e la censura viene travestita da “scelta tecnica”. Lo afferma in una nota il sindacato dei giornalisti Rai Unirai – Figec Cisal.