Centrodestra, Rampelli (VpC-FdI): cambiano i pesi ma non cambia la compattezza dell’alleanza

“In Sardegna se non ci fosse stata la possibilità del voto disgiunto avremmo vinto a mani basse. Il centrodestra aumenta i consensi rispetto alle politiche 2022 e batte la sinistra. L’avvicendamento tardivo di Solinas ha rallentato la nostra rimonta rispetto ai sondaggi iniziali negativi”. È quanto dichiara il vicepresidente della Camera dei deputati Fabio Rampelli di Fratelli d’Italia ad Agorà.

“In Abruzzo abbiamo vinto due volte- ha aggiunto Rampelli- ha vinto Marco Marsilio con un oggettivo trionfo personale e ha vinto Giorgia Meloni, visto il fallito tentativo della sinistra di politicizzare il voto negli ultimi venti giorni. Nel programma elettorale vergato dai leader del centrodestra non c’è traccia del terzo mandato. Inoltre nella norma attuale c’è un principio di equilibrio: un governatore è una figura monocratica che spesso proviene dalla carica di sindaco, talvolta già svolta per due mandati, 10 anni, cui si aggiungono altri 10 anni da governatore. Prolungare di altri 5 significa farlo amministrare per 25 anni, creando così un tappo che impedisce il rinnovo generazionale. Infine c’è la necessità di recuperare al livello nazionale l’esperienza di chi ha gestito il territorio e può portare a Roma un valore aggiunto”.

Per quanto riguarda i diversi pesi elettorali all’interno del centrodestra, Rampelli precisa: “Nessuna preoccupazione, la coalizione è sempre stata compatta. C’è stato il momento in cui la trainava Forza Italia , poi è giunto il momento della Lega, ora è Fratelli d’Italia la sua locomotiva. Il centrodestra è compatto dalle origini, cambiano i pesi interni perché in democrazia sono i cittadini a darli, non le segreterie di partito, ma non cambia la solidità dell’alleanza”.

Sulle ultime misure fiscali varate dal Cdm, Rampelli osserva: “Di fronte al recupero record da evasione fiscale – 31 miliardi di euro, più dell’ultima legge di bilancio – si vuole tendere la mano a chi sta in difficoltà attraverso il prolungamento della rateizzazione. Sul fronte fiscale, il Governo Meloni sta inanellando una serie di successi epocali. In un anno e mezzo abbiamo fatto 10 decreti attuativi.
Una rivoluzione nel rapporti tra fisco e cittadini”.

Infine, sulle case green, “è assurdo che l’Europa, con la mentalità dirigista che le è tipica, per proteggerci dall’innalzamenti delle temperature, pensi di poter trattare le case di Lipari e Napoli come quelle di Stoccolma. E infine, mentre l’Europa si autoinfligge queste norme, ogni due settimane in Cina apre una centrale a carbone. L’Europa riprenda a produrre con tecnologie equilibrate e metta invece dazi culturali per impedire che quello che viene vietato nel continente venga realizzato con danni ambientali, sociali ed economici peggiori per noi in Cina”.

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