“Maurizio Landini, noto per la sua dura critica al governo Meloni e alle scelte economiche delle imprese italiane, oggi si trova a dover fare i conti con un’amara realtà: la casa editrice della CGIL, ‘Futura Srl’, sotto la sua responsabilità, ha accumulato perdite per quasi 5 milioni di euro nel solo 2024, peggiorando ulteriormente il risultato negativo già evidenziato nel 2023.
Non è difficile intuire il paradosso: un leader che denuncia precarietà, salari bassi e mancanza di visione economica, mentre la sua ‘azienda’ editoriale brucia risorse per milioni, con una quota rilevante dei ricavi assorbito solo dagli stipendi, e fa ricorso ai fondi del sindacato per coprire il buco.
La gestione dei conti in casa CGIL appare più simile a un esperimento di mala amministrazione che a un modello virtuoso da imitare. Nonostante l’invio di ispettori interni e le ricapitalizzazioni successive, non sono ancora stati resi pubblici né dettagli ufficiali né chiarimenti esaustivi sul destino dei fondi e sulle cause delle perdite, lasciando molte domande aperte sia tra gli iscritti che tra l’opinione pubblica. Nel frattempo, si è fatto ricorso a vendite promozionali dei libri per limitare le perdite.
Landini può continuare a puntare il dito contro il governo Meloni, ma davanti a questi dati è evidente che anche in casa propria servirebbe un serio esame di coscienza e soprattutto di competenza economica.
Quando si predicano rigore e responsabilità, il primo bilancio da mettere in ordine è quello di casa propria”.
Lo dichiara il vice responsabile nazionale del Dipartimento Imprese e Mondi Produttivi di Fratelli d’Italia, Lino Ricchiuti.